Nel dialogo intrecciato del trio Hèsperos la musica si fa dialettica
Il trio è una delle più difficili formazioni musicali: è complicato comporre per trio così come è complicato eseguirlo. Esso tiene insieme due caratteristiche performative opposte: quella del solista e quella dell’orchestrale; il risultato è un intreccio di ruoli e dialoghi, una dialettica musicale. Non vi è mai, nel Trio, una posizione di preponderanza da parte di uno strumento particolare, ma un continuo rincorrersi, un continuo confrontarsi.
In epoca classica, il trio, a differenza del più formale quartetto d’archi, che riproduceva in piccola scala l’orchestra, era apprezzato in occasioni ricreative, anche per la possibilità di utilizzare uno strumento polifonico come il pianoforte, che dà un carattere più deciso alla formazione cameristica. E su questa doppiezza di ruoli e caratteri si gioca l’esperienza del trio Hèsperos, secondo Riccardo Zadra, pianista e insegnante presso il conservatorio di Vicenza, nonché ricercatore, come ama definirsi. «Dopo alcuni concerti occasionali, ci siamo formati ufficialmente nel 2009 al Festival della Letteratura di Mantova, non con intenzioni troppo professionistiche bensì per condividere il piacere della musica da camera, in un contesto esterno alle nostre attività quotidiane. Malgrado i diversi background musicali (Lama e Guarino hanno una formazione prettamente orchestrale, a differenza della mia, maggiormente solistica) fin da subito abbiamo apprezzato la complicità che contraddistingue questo gruppo: una complicità spontanea, equilibrata. Così abbiamo deciso di far confluire le nostre esperienze particolari all’interno del trio, credendo nella ricchezza di approcci musicali differenti».
E la formazione a trio permette bene di esprimere sia il carattere solistico che quello cameristico/orchestrale, dovendo i tre strumenti al tempo stesso sia interpretare ognuno il ruolo del solista, sia «lavorare insieme». A Trento il trio Hèsperos (Filippo Lama al violino, Stefano Guarino al violoncello e Riccardo Zadra al pianoforte) si esibirà questa mattina alle 10.30 presso la Sala della Società Filarmonica, eseguendo due trii di Beethoven, il n.3 in Do minore e il n.5 in Re maggiore, detto «Trio dei Fantasmi».