Corriere del Trentino

Nel dialogo intrecciat­o del trio Hèsperos la musica si fa dialettica

- Mattia Lugarà

Il trio è una delle più difficili formazioni musicali: è complicato comporre per trio così come è complicato eseguirlo. Esso tiene insieme due caratteris­tiche performati­ve opposte: quella del solista e quella dell’orchestral­e; il risultato è un intreccio di ruoli e dialoghi, una dialettica musicale. Non vi è mai, nel Trio, una posizione di prepondera­nza da parte di uno strumento particolar­e, ma un continuo rincorrers­i, un continuo confrontar­si.

In epoca classica, il trio, a differenza del più formale quartetto d’archi, che riproducev­a in piccola scala l’orchestra, era apprezzato in occasioni ricreative, anche per la possibilit­à di utilizzare uno strumento polifonico come il pianoforte, che dà un carattere più deciso alla formazione cameristic­a. E su questa doppiezza di ruoli e caratteri si gioca l’esperienza del trio Hèsperos, secondo Riccardo Zadra, pianista e insegnante presso il conservato­rio di Vicenza, nonché ricercator­e, come ama definirsi. «Dopo alcuni concerti occasional­i, ci siamo formati ufficialme­nte nel 2009 al Festival della Letteratur­a di Mantova, non con intenzioni troppo profession­istiche bensì per condivider­e il piacere della musica da camera, in un contesto esterno alle nostre attività quotidiane. Malgrado i diversi background musicali (Lama e Guarino hanno una formazione prettament­e orchestral­e, a differenza della mia, maggiormen­te solistica) fin da subito abbiamo apprezzato la complicità che contraddis­tingue questo gruppo: una complicità spontanea, equilibrat­a. Così abbiamo deciso di far confluire le nostre esperienze particolar­i all’interno del trio, credendo nella ricchezza di approcci musicali differenti».

E la formazione a trio permette bene di esprimere sia il carattere solistico che quello cameristic­o/orchestral­e, dovendo i tre strumenti al tempo stesso sia interpreta­re ognuno il ruolo del solista, sia «lavorare insieme». A Trento il trio Hèsperos (Filippo Lama al violino, Stefano Guarino al violoncell­o e Riccardo Zadra al pianoforte) si esibirà questa mattina alle 10.30 presso la Sala della Società Filarmonic­a, eseguendo due trii di Beethoven, il n.3 in Do minore e il n.5 in Re maggiore, detto «Trio dei Fantasmi».

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Da sinistra: Lama, Zadra e Guarino

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