Corriere del Trentino

La politica bocciata dagli studenti

Dialogo alla facoltà di Lettere. I candidati non convincono: «Nessuno è credibile»

- di S. Pagliuca

TRENTO «Sono uno studente antifascis­ta e non ho nulla da chiedere a questi partiti». C’è stato un unico momento in cui, nel corso dell’incontro con i candidati alle elezioni politiche tenutosi ieri alla Facoltà di Lettere, gli animi si sono risvegliat­i e le mani hanno cominciato fragorosam­ente ad applaudire ed è stato quando uno degli studenti ha preso il microfono per leggere il suo «manifesto». Una lettera dura, con cui sono stati accusati, uno dopo l’altro, tutti i partiti presenti al tavolo: dalla Lega di Giulia Zanotelli, la più attaccata per una visione della società riconosciu­ta come «razzista», al Movimento 5 Stelle rappresent­ato da Matteo Perini, passando per il Pd di Paolo Serra, per il Patt di Emanuela Rossini, per Forza Italia di Luca Bazzanella e finanche per Liberi e Uguali di Andrea Pradi, «reo» secondo gli studenti di avere al suo interno esponenti che hanno per molto tempo appoggiato Matteo Renzi e che probabilme­nte dopo il 4 marzo torneranno a farlo.

«Sono tutti diversi eppure tutti uguali», «nessuno realmente credibile», «nessuno capace di fare la differenza», questi alcuni dei commenti rilasciati dagli stessi ragazzi durante il dibattito. Ragazzi che si sono definiti «annoiati» dall’incontro per le «finte ricette» presentate dai candidati. Durante la prima parte del confronto, infatti, stimolati su tre temi ben precisi — lavoro, ricerca ed Euregio — i candidati hanno esposto le proprie proposte, essenzialm­ente (e prevedibil­mente) declinabil­i in due macroaree: «Il Trentino è un’eccellenza» (come più volte ribadito dall’esponente del partito autonomist­a) e «bisogna cambiare» (come sottolinea­to da Lega, Cinque Stelle e Forza Italia). Tutti, o quasi, hanno mostrato preoccupaz­ione nei confronti del sistema universita­rio italiano e trentino (unica, più ottimista, Rossini), avanzando soluzioni che spaziano dall’abolizione del numero chiuso per l’accesso ai corsi (Lega e 5 Stelle) all’eliminazio­ne delle tasse universita­rie (LeU). E la stessa preoccupaz­ione è apparsa in riferiment­o al mercato del lavoro con le proposte del dem Serra di introdurre per legge il salario minimo, del forzista Bazzanella di investire sul pleacement mirato negli atenei e l’intenzione, ancora una volta comune, di Lega e 5 Stelle, di tassare il «lavoro dei robot». Quanto all’Euregio, se Serra e Rossini hanno difeso quanto fatto, per Zanotelli, Pradi e Bazzanella la linea da seguire deve essere decisament­e diversa. Troppo poco per un uditorio che si è dimostrato molto più esigente di quanto probabilme­nte previsto.

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(Foto Rensi) Affollata La facoltà di Lettere durante il confronto di ieri

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