«Nessuna incertezza, vinceremo noi»
Centrodestra, Brunetta deciso: se non ci sarà il governo, si torni alle urne
TRENTO «Un regionalismo a geometria variabile e una riforma costituzionale, che renda speciali tutte le Regioni italiane, per strutturarlo: questa è la rivoluzione che porteremo e il modello sarà l’autonomia del Trentino e dell’Alto Adige, che vuol dire responsabilità e sussidiarietà».
Renato Brunetta è un fiume in piena: «Non c’è nessuna incertezza in questa tornata elettorale — afferma l’ex ministro, ieri a Trento — abbiamo già vinto». E si sbilancia a sciorinare i numeri: «Otterremo 340 seggi alla Camera e 170 al Senato» annuncia.
Arrivato in città per «tirare la volata» ai candidati regionali (venerdì ci sarà Mariastella Gelmini), il capogruppo di Forza Italia alla Camera si spertica in lodi verso «una terra straordinaria portatrice di un modello straordinario di autonomia», che il deputato intende estendere a tutte le altre Regioni: «Nessun imbarazzo sul tema — dice — io non voglio togliere diritti, ma fare in modo che anche le altre Regioni possano godere di autonomia, libertà e risorse quanto il Trentino Alto Adige». E cita Veneto e Lombardia. Per Brunetta il centrodestra «farà cappotto» in tutto il Nord Italia «e anche la dorsale appenninica sarà contendibile». Insomma, all’indomani del 4 marzo una maggioranza percorribile ci sarà e l’avrà ottenuta il centrodestra: nel caso, tuttavia, non ci fosse la possibilità di formare un governo, «si dovrà tornare a votare al più presto, o in concomitanza con le amministrative o in autunno, e con la stessa legge elettorale, perché per cambiarla servono un anno o due e questi imbrogli li abbiamo già visti».
Sulla candidatura di Maria Elena Boschi nessun commento: «Dico solo — conclude — che il governo Renzi-Padoan è stato un governo di buoni a nulla e capaci di tutto, delle peggiori cose per occultare i loro conflitti d’interesse, si legga alla voce Monte Paschi e famiglia Boschi».