«Trasferisco il Niky’s e salvo l’attività»
Èancora aperta la diatriba tra il Comune di Trento e Nicola Malossini, titolare del Niky’s Vintage, riguardo alle problematiche legate al dehor del suo ristorante. Mentre nella giornata di ieri sono state demolite le verande, il Comune ha inoltrato un comunicato stampa per chiarire la situazione in essere e il contesto normativo. «Le problematiche legate al dehor del ristorante Niky’s — si legge nella nota — sono emerse a seguito di una richiesta di ampliamento delle strutture collocate in via Matteotti e via San Pio X. È stata disposta l’ordinanza di demolizione e messa in pristino dei luoghi poiché le strutture esistenti erano prive e/o difformi dai titoli autorizzatori in essere. Inoltre, la struttura affacciata su via San Pio X e riposta completamente su suolo pubblico, si è rivelata priva di autorizzazione edilizia. Di fatto quanto autorizzato nell’occupazione di suolo pubblico era riferito a un plateatico e non a uno spazio chiuso permanente». Questa la posizione di Palazzo Thun. Da parte sua, Nicola Malossini non ha alcuna intenzione di inasprire i rapporti con l’amministrazione, ringrazia anzi i dirigenti del servizio edilizia che in questi mesi si sono prodigati nel ricercare una soluzione, ma vuole chiarire taluni passaggi che si sono prestati a forzate interpretazioni. Il primo concetto riguarda il presunto abusivismo: «La veranda non è affatto abusiva ma unicamente non conforme. Diventa fuori norma — spiega il titolare — in quanto chiudendo gli spazi da dove entrava l’aria l’ho resa più confortevole; se li avessi lasciati sarebbe regolare ma non avrei fatto un buon servizio ai clienti. Il nuovo regolamento edilizio — continua Malossini — permette adesso di chiudere completamente gli spazi e il nostro intento era di cogliere tale opportunità e rifare le verande. Il massimo di 40 metri quadrati previsto dalle nuove disposizioni, contro gli attuali 56, avrebbe però comportato un calo di fatturato di 120.000 euro e il licenziamento di almeno tre dipendenti. Chiedevamo semplicemente di rifare le verande secondo il nuovo regolamento mantenendo però le stesse metrature che da diciassette anni caratterizzano la mia attività, senza aver mai creato problemi. Non è stato possibile. Ne ho preso atto e a malincuore ho deciso di trasferire l’attività presso i locali dell’ex Pizzorante».