Sicurezza al Muse, Cns torna in gara La vicenda Il consorzio era stato escluso per un pagamento all’Anac errato
Appalto da sette milioni, il Tar riammette la cooperativa
TRENTO Parlano di una «svista o una disattenzione» i giudici del Tar di Trento che hanno riammesso la cooperativa Consorzio nazionale servizi (Cns) alla gara per la gestione del servizio di sicurezza del Muse. Parliamo di un appalto da 7 milioni di euro dal quale la coop era stata esclusa per un versamento errato all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), il consorzio aveva versato 140 euro anziché 200.
«Il pagamento di un importo inferiore — scrivono i giudici, presieduti da Roberta Vigotti in sentenza — risulta derivare dall’inesatto inserimento nel sistema online previsto dall’Anac». Un errore quindi. «L’accertata sussistenza della natura materiale dell’errore — continua il collegio — non consente di valorizzare in negativo il principio di auto responsabilità dei ricorrenti ». La co op potrà quindi partecipare allagar a. Così ha deciso il Tardi Trento che ha condannato la Provincia al pagamento di 2.000 euro delle spese di lite. La vicenda risale all’agosto 2017, quando la Provincia pubblicò il bando suddiviso in due lotti: il primo doveva assegnare la gestione del servizio di vigilanza del Muse per un importo di 7.729.728,40 euro, il secondo invece si riferiva al coordinamento dei servizi di accoglienza, informazioni e supporto al pubblico per cui era stata fissata una base di 2.594.059,65 euro. Cns presentò l’offerta per partecipare solo al primo lotto, ma ha sbagliato a versare il contributo. Da qui l’esclusione dalla gara.