Corriere del Trentino

«Il best of » Lillo e Greg «Ecco i migliori sketch»

Il duo salirà domani sul palco del Teatro Cristallo

- Massimilia­no Boschi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è chi li adora per gli sketch televisivi, chi per quelli radiofonic­i. C’è chi sopporta persino Wipeout pur di ascoltare i loro commenti e chi non si perde un concerto della band Latte & i suoi derivati. Sono Lillo & Greg che domani saliranno sul palco del Teatro Cristallo di Bolzano con lo spettacolo Best

of (ore 21) da tutto esaurito. A presentarc­elo è Greg, «quello alto con gli occhiali», all’anagrafe Claudio Gregori: «Riproporre­mo gli sketch che ci sembra che il pubblico abbia gradito maggiormen­te. Ne abbiamo inclusi molti, il più lungo dura quindici minuti, il più corto trenta secondi».

Insieme a Lillo (all’anagrafe Pasquale Petrolo) avete fatto un po’ di tutto: teatro, television­e, cinema, musica e fumetti, riuscendo a mantenere uno stile inconfondi­bile. Come ci siete riusciti?

«Valutando di volta in volta quello che ci viene proposto. Abbiamo alcuni appuntamen­ti fissi, quello su Radio 2 Rai 610 (sei uno zero) va avanti da quindici anni, per il resto vagliamo lì per lì, comunque non è un problema che affrontiam­o quotidiana­mente. Solo in alcuni casi si è posta la questione. Per esempio, quando De Laurentiis ci ha proposto il cine-panettone io ero molto scettico. Ai primi incontri è andato solo Lillo e dopo che abbiamo avuto garanzie sulla qualità del progetto abbiamo deciso di accettare».

Una lunga e differenzi­ata esperienza che vi permette di un avere un punto di vista particolar­e sul mondo dello spettacolo in Italia. Che idea che vi siete fatti?

«Limitandom­i a quel che riguarda il nostro lavoro, posso dire che in realtà abbiamo solo compreso che il nostro punto di vista sulle cose è in grado di divertire il pubblico. È un umorismo surreale, che non significa irreale, perché il surreale sta sopra la realtà, mostra eventi che raramente accadono ma che possono accadere, situazioni bislacche che possono essere apprezzate da pubblici anche molto diversi».

Ha sempre funzionato?

«No, questo non significa che abbiamo la certezza matematica di fare breccia, ma abbiamo deciso di stare lontani da alcuni meccanismi e di fare le cose che innanzitut­to ci fanno divertire. Il nostro successo è cresciuto lentamente, abbiamo evitato partecipaz­ioni televisive che non erano nelle nostre corde e siamo rimasti distanti dalla satira politica e dall’umorismo sboccato. Preferiamo rifarci ai comici che ci piacevano, alla tradizione dell’umorismo italiano che ha avuto successo fino agli anni Settanta: Cochi e Renato, Lino Toffolo, Felice Andreasi... Ma abbiamo commesso errori anche noi, per esempio la presentazi­one del premio David di Donatello...».

Frequentaz­ioni altoatesin­e o trentine? Per vacanza o solo per lavoro?

«Io non sono animale marino né montano, forse Lillo è venuto in vacanza in Alto Adige. Io ci sono capitato spesso per lavoro. Ripensando­ci, in Trentino abbiamo girato il film Un

Natale stupefacen­te, anche per le parti in cui era ambientato a Roma. C’è una scena molto divertente in cui noi fuggiamo dalla ambasciata italiana presso la Santa Sede e sullo sfondo si vedono le Dolomiti».

Petrolo Abbiamo alcuni appuntamen­ti fissi da quindici anni

Quando De Laurentiis ci ha proposto il cinepanett­one ero scettico poi è andata

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