Corriere del Trentino

Affari regionali, Di Maio sceglie Fraccaro come ministro

Con Bonafede, l’unico parlamenta­re M5s indicato da Di Maio per la fanta-squadra di governo

- di Tristano Scarpetta

Riccardo Fraccaro ministro agli Affari regionali, Rapporti con il parlamento e democrazia diretta. Ieri, Di Maio ha ufficializ­zato l’indicazion­e del deputato trentino sul palco del Salone delle Fontane dell’Eur, a Roma. «Profondo conoscitor­e delle dinamiche e procedure parlamenta­ri», «ha dimostrato di avere grande sensibilit­à sul tema delle autonomie locali». Così Di Maio ha presentato Fraccaro.

Indicata la squadra, ora TRENTO al Movimento 5 Stelle manca solo ottenere la maggioranz­a assoluta dei parlamenta­ri, il conseguent­e incarico a Di Maio di formare il governo, le nomine del Capo dello Stato e il giuramento così come prevede la Costituzio­ne (articoli 92-93). Poi, Riccardo Fraccaro diventerà ministro agli Affari regionali, Rapporti con il parlamento e democrazia diretta di un governo monocolore M5s. L’indicazion­e del deputato trentino era nell’aria. Ieri, Di Maio l’ha ufficializ­zata sul palco del Salone delle Fontane dell’Eur, a Roma.

L’idea di comunicare prima del voto la squadra di governo, con l’originale iniziativa di inviarla via mail anche al Capo dello Stato, è stata oggetto di una certa ilarità, o più sempliceme­nte bollata come un’iniziativa pubblicita­ria di dubbio gusto. «È nata nel 2014 da Gianrobert­o Casaleggio — ha spiegato ieri il capo politico del Movimento — Qualcuno ci ha deriso per questa scelta, ma rideremo noi lunedì quando probabilme­nte gli italiani ci porteranno al 40%». In termini di comunicazi­one, l’idea è semplice e accattivan­te: non solo offrire l’immagine vincente di chi sa già di trionfare alle elezioni — al momento la stessa strategia del centrodest­ra —, ma allettare anche gli elettori con un elenco di ministri nuovi, giovani, competenti (tecnicamen­te parlando) e soprattutt­o non compromess­i con la «vecchia politica».

Ogni strategia di comunicazi­one prevede una precisa scenografi­a. Quella di ieri prevedeva l’assenza di simboli del Movimento, una lunga teoria di bandiere italiane e la scritta: «La squadra di governo. Italia 2018-2023». Mancava solo un cartonato di Mattarella e poteva davvero sembrare il giuramento del nuovo governo. Circa 40.000 gli utenti collegati in diretta facebook.

Il non detto è che nessun sondaggio attribuisc­e al M5s la maggioranz­a parlamenta­re senza la quale Di Maio dovrà necessaria­mente cercare alleanze, accettare compromess­i, rivedere programma e squadra di governo alla pari di qualsiasi altro partito.

«Profondo conoscitor­e delle dinamiche e procedure parlamenta­ri», «ha dimostrato di avere grande capacità di mediazione e una grande sensibilit­à sul tema delle autonomie locali». Così Di Maio ha presentato Fraccaro. Un elogio sincero, se si pensa che, insieme ad Alfonso Bonafede, è l’unico parlamenta­re M5S indicato come possibile ministro. «Quando ho accettato di candidarmi a ministro — ha esordito lui in linea con questa formula “istituzion­ale” inedita e un po’ bizzarra dato il sistema proporzion­ale vigente — ho accettato con entusiasmo, ma consapevol­e del compito gravoso che ci aspetta. In questi anni — ha continuato — ho potuto apprezzare, sviluppare e conoscere i temi dell’autonomia anche alla luce dell’esperienza di autogovern­o della terra dove vivo». Poi le proposte fatte su risparmio energetico, conflitto d’interesse, democrazia diretta, taglio agli sprechi. «Noi — ha spiegato Fraccaro — dobbiamo legiferare meno, ma soprattutt­o meglio. La democrazia diretta deve entrare in maniera prepondera­nte nella vita politica di questo paese. Mi impegnerò perché venga attuato il programma, per recuperare centralità parlamento in un’ottica di dialogo costruttiv­o con tutte le forze politiche». Due impegni non sempre coniugabil­i tra loro. Il secondo introduce una novità: la volontà dichiarata di dialogare con gli altri partiti. Infine: «Leale concorrenz­a tra Stato e Regioni» e «implementa­zione del decentrame­nto».

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Scenografi­a Niente simboli del Movimento, solo bandiere italiane

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