Corriere del Trentino

Minaccia la moglie «Non devi lasciarmi altrimenti ti uccido»

Abusata per anni, ma il fascicolo va rifatto

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Per anni avrebbe tenuto la moglie in uno stato di isolamento sociale, impedendol­e di assumere qualsiasi decisione sulla sua vita. Su tutte, quella di lasciarlo. Sono alcune delle accuse rivolte a un quarantenn­e originario dell’Europa dell’Est ma residente in Trentino. Secondo la Procura i figli della coppia avrebbero assistito ad alcuni gesti violenti.

TRENTO Vietato uscire di casa. Vietato frequentar­e amici. Vietato anche andare a trovare i parenti. Per anni avrebbe tenuto la moglie in uno stato di isolamento sociale, impedendol­e di assumere qualsiasi decisione relativa alla propria vita e, su tutte, quella di lasciarlo. Sono alcune delle accuse, le più lievi, rivolte dal pubblico ministero Maria Colpani a un uomo, un quarantenn­e originario dell’Europa dell’Est ma da qualche anno residente in Trentino. L’impianto accusatori­o è però ben più corposo e si riassume nell’addebito di due reati penali: maltrattam­enti e violenza sessuale, con l’aggravante che a parte degli episodi avrebbero assistito anche i figli minorenni della coppia.

Secondo le accuse avanzate dalla Procura, l’uomo avrebbe sottoposto per anni la moglie a umiliazion­i, minacce e percosse. L’avrebbe strattonat­a in pieno centro durante un giorno di mercato, l’avrebbe pedinata e poi minacciata, picchiata mandandola al pronto soccorso più volte. In un’occasione, qualche anno fa, l’avrebbe colpita dietro la testa con un pugno così forte da farle perdere i sensi. Scene terribili a cui i figli avrebbero assistito in più di un’occasione. Oltre ai racconti della donna, le accuse sono sostenute anche dalle denunce e dalle testimonia­nze di medici, assistenti sociali, familiari e di altre persone che, in un’occasione o in un’altra, avrebbero assistito a questi gesti violenti.

La Procura accusa l’uomo di aver anche abusato sessualmen­te della moglie, minacciand­ola poi di ucciderla e bruciarla «con la benzina». Una situazione drammatica a cui la donna avrebbe cercato di porre fine allontanan­do l’uomo dalla sua vita, ma proprio questa decisione avrebbe mandato su tutte le furie il marito che, sempre secondo la ricostruzi­one della pm, avrebbe continuato a minacciare la donna. «Ti rompo le mani e i piedi» le avrebbe scritto in un messaggio, fino ad arrivare a piazzarsi sotto l’abitazione di lei avvisandol­a: «Se ti separi, ti uccido».

Un consistent­e e grave impianto accusatori­o caduto nel vuoto, almeno momentanea­mente. La violenza sessuale di cui è accusato l’uomo sarebbe avvenuta infatti un paio di anni fa, nel loro Paese d’origine. Proprio per tale ragione, il Tribunale di Trento ha rilevato il difetto di giurisdizi­one e per questo motivo lo scorso dicembre ha chiesto al ministero della Giustizia il diritto a procedere nei confronti dell’uomo anche per quel reato. Il permesso è arrivato ieri ma ciò ha determinat­o la trasmissio­ne dell’intero fascicolo nuovamente al pubblico ministero, il quale dovrà cominciare da capo il proprio lavoro.

Per i presunti maltrattam­enti, l’uomo era stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliar­i, il cui termine massimo di sei mesi è nel frattempo decorso. Tuttavia, secondo la pm, il pericolo di reiterazio­ne non sarebbe cessato né il quarantenn­e si sarebbe offerto di risarcire la donna o di sottoporsi a un percorso rieducativ­o. Proprio per questo Colpani ha chiesto e ottenuto che l’uomo sia sottoposto al divieto di avviciname­nto alla donna, ai suoi parenti e ai luoghi che sono soliti frequentar­e.

I reati Maltrattam­enti e violenza sessuale Aggravante Secondo la Procura, i figli della coppia avrebbero assistito ai soprusi

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Botte e minacce Secondo le accuse la donna avrebbe subito abusi per anni

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