Propaganda pericolosa
Nei vari ambianti politici e non, nei quali sono coinvolto, si respira un’aria di indecisione e demotivazione che ha raggiunto limiti mai visti sino ad ora. La politica è passata da una situazione di quasi onnipotenza, nel periodo soprattutto della prima Repubblica, a una di quasi impotenza.
Come reagiscono quasi tutti i politici attuali? Cercando di convincere gli elettori di essere ancora potenti e che se eletti manterranno le promesse fatte. Questo andrebbe bene se si concentrassero su problemi concreti, realizzabili, tenendo anche conto dell’ingente debito pubblico, e non su proposte quali l’abolizione delle tasse universitarie e del canone televisivo, il numero di immigrati clandestini da rimpatriare, l’anticipo di ben cinque mesi, cosa irrisoria, per andare in pensione, gli aumenti salariali, l’uscita dall’Europa e questo per citarne solo alcune.
Stando così le cose i cittadini sperano che gli eletti riportino i piedi per terra non attuando tali programmi che sono spesso battute propagandistiche senza senso e nelle quali spesso gli stessi candidati non credono. Come disse allora Alcide De Gasperi, i politici dovrebbero pensare «più alle generazioni future e quindi al bene della nostra amata Italia (essere più statisti) e meno alla loro elezione (essere meno politici).
Claudio Eccher.