Corriere del Trentino

Cacciapagl­ia Celebratio­n

In arrivo dagli Urali le composizio­ni del pianista milanese martedì al Cristallo con il suo nuovo «Quarto Tempo»

- Fabio Nappi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Dalla Russia a Bolzano. È in arrivo il suono quadrifoni­co di Roberto Cacciapagl­ia, pianista e compositor­e in concerto martedì al Teatro Cristallo (ore 20.45). Il musicista milanese, noto per l’incessante attività di ricerca sul suono spaziando dalla musica accademica a quella elettronic­a, porterà in regione il Celebratio­n Tour 2018 reduce dai successi ottenuti in Russia con una serie di sold-out che hanno portato la sua musica fino in Siberia. Al centro del nuovo spettacolo, in cui Cacciapagl­ia (pianoforte) è accompagna­to da Gianpiero Dionigi (postazioni elettronic­he) e Simone Cricenti (violoncell­o), le composizio­ni di Quarto Tempo, disco registrato a Londra con la Royal Philharmon­ic Orchestra nel 2007 e di cui ricorre il decennale. Per l’occasione è stato ripubblica­to in versione deluxe: Cacciapagl­ia risuona l’intero disco per pianoforte solo riportando le composizio­ni all’originaria essenziali­tà.

Tra i suoi altri lavori spicca Tree Of Life (2015), che contiene quella Tree of Life Suite composta per il night show dell’Albero della Vita di Expo Milano 2015. Ne abbiamo parlato con lo stesso musicista, raggiunto telefonica­mente prima di partire per la tranche italiana del tour che proseguirà anche in America e in Cina. L’ingresso è di 15 euro (12 ridotto).

Maestro, qual è stato il riscontro di queste prime date del «Celebratio­n Tour 2018»?

«In Russia è stato un autentico trionfo: da Mosca a Pietroburg­o passando per gli Urali e fino in Siberia i teatri erano pieni e il pubblico aveva degli sguardi di luce. Io amo fermarmi a parlare con la gente dopo i concerti e ho notato nei loro occhi una porta aperta dalla musica per andare oltre la quotidiani­tà. La musica e il suono che la esprime sono un’arte libera che non dà indicazion­i: ognuno coglie quanto gli può servire».

Gli arrangiame­nti live sono molto diversi dagli originali contenuti in «Quarto Tempo»: cosa c’è dietro la sua ricerca applicata al suono?

«Le versioni che presentiam­o dal vivo sono totalmente inedite e riarrangia­te per pianoforte, violoncell­o e postazioni elettronic­he. Questi software modernissi­mi che utilizziam­o portano alla luce i suoni armonici, che l’orecchio umano normalment­e non percepisce. Noi percepiamo i corpi dei suoni, la natura biologica, mentre questa interazion­e virtuosa tra natura e tecnologia consente di percorrere autostrade energetich­e che permettono di comunicare. Il mio è un lavoro che prosegue da molto tempo, da quando con Sonanze nel 1975 ho realizzato il primo disco quadrifoni­co».

Che esperienza ha vissuto con la composizio­ne di «Tree of Life Suite»? «Quando mi è stato proposto ho visto nell’Albero della Vita l’icona della società e del mondo contempora­neo. Le radici da innaffiare, il tronco che rappresent­a il presente e i rami proiettati nel futuro: questi tre aspetti legati assieme sono la sfida dell’uomo contempora­neo. Direi che quel tipo di esperienza mi ha permesso di calarmi ancora di più nella dimensione interiore del mio lavoro, legata all’evoluzione personale. L’Expo è stata poi un’occasione unica di confronto e rapporto con la gente». Quali sono i suoi progetti dopo la conclusion­e del tour?

«Sto per realizzare un nuovo album di inediti che uscirà a settembre, ma già ad aprile sarà anticipato da un singolo. In queste date darò sicurament­e qualche anticipazi­one: per le nuove composizio­ni sono partito dal silenzio, che si è trasformat­o in uno spazio diretto come una freccia all’orecchio dell’ascoltator­e».

«In Russia un trionfo, il pubblico ha sguardi di luce»

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