Corriere del Trentino

«La Morte e la Fanciulla», coreografi­a e dramma

Abbondanza-Bertoni domani a Gries: una danza nuda in equilibrio tra Eros e Thanatos

- Massimilia­no Boschi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una danza sul crinale tra la sessualità e la morte, questa è (anche) La Morte e la Fanciulla della Compagnia Abbondanza Bertoni che andrà in scena domani sera al Teatro di Gries (ore 20.30) nell’ambito della rassegna Corpi eretici curata dal Teatro La Ribalta.

Una danza ma non solo, perché l’obiettivo della compagnia di Rovereto è quello di portare in scena tre «capolavori» differenti: «Uno musicale: il quartetto in re minore La

Morte e la Fanciulla di Franz Schubert. Uno fisico: l’essere umano nell’eccellenza delle sue dinamiche. Uno spirituale-filosofico: il mistero della fine e il suo continuo sguardo su di noi».

Le origini di questa specialiss­ima versione de La Morte e

la Fanciulla ce le spiega Antonella Bertoni, che con Michele Abbondanza ha fondato la compagnia: «Volevamo misurarci per la prima volta con una composizio­ne musicale in maniera diversa. Abbiamo, infatti, deciso di partire dalla musica come motore dell’intera opera artistica. Nei nostri spettacoli precedenti la musica era un elemento che componeva lo spettacolo, come, per esempio, le luci. Questa volta, invece, la musica doveva generare coreografi­a e drammaturg­ia. Abbiamo, quindi, cercato il componimen­to musicale più adatto e abbiamo aperto un cassetto in cui era contenuto un sogno nato ai tempi del nostro primo incontro».

A far da cornice a quell’incontro e al relativo sogno fu la ville lumière: Parigi. «Sì, è nella capitale francese che, ai tempi del nostro incontro, abbiamo comprato il disco de La

Morte e la Fanciulla. Ci siamo subito innamorati di questo quartetto straordina­rio, la potenza e la bellezza della composizio­ne ci ha fatto venire i brividi e il titolo ha fatto il resto. Il teatro della compagnia non esula mai dall’uomo e dai misteri che lo accompagna­no e i principali sono due: la nascita e la morte». Passando alla «fanciulla», le danzatrici Eleonora Chiocchini, Valentina Dal Mas e Claudia Rossi Valli danzeranno integralme­nte nude; una scelta che non ha intenzioni provocator­ie: «Le ragazze sono nude come siamo tutti di fronte alla morte. Non è la prima volta che esponiamo delle nudità integrali, ma questa volta la scelta è giunta solo al termine di vari tentativi. Poi abbiamo compreso che il costume non poteva che essere la nudità. Per quel che riguarda la morte, quando si ascolta il quartetto di Schubert ci si immagina una figura nera che incombe su di lui e noi abbiamo cercato di rendere la stessa sensazione inserendol­a negli intervalli tra i quattro movimenti. Dilatazion­i silenziose in cui compare un video che mostra le tre ragazze in un vero/finto backstage, un artificios­o dietro le quinte che è un po’ come l’occhio della morte che si aggira tra di loro». La Morte e la Fanciulla, candidato al premio Ubu 2018 per la danza, andrà in scena anche allo Zandonai di Rovereto il prossimo 28 marzo.

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Corpi eretici è la rassegna che ospita, domani sera, la compagnia

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