Corriere del Trentino

Due schede, facile sbagliare Un vademecun anti-errore

Tra uninominal­e e proporzion­ale: come funziona il Rosatellum Dal Trentino Alto Adige andranno a Roma undici deputati e sette senatori Uffici dell’anagrafe a disposizio­ne anche oggi per chi deve farsi ristampare la scheda

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In Trentino Alto Adige gli elettori chiamati alle urne sono 796.817, 408mila in Trentino e 388mila in Alto Adige. Per il Senato i numeri sono leggerment­e inferiore: 50mila in Alto Adige e 373mila in Trentino per un totale di 724mila elettori. In entrambe le province le donne sono più degli uomini. I giovani che votano per la prima volta sono quasi 12 mila in regione. Gli elettori originari del Trentino Alto Adige che risiedono all’estero sono più di 80mila per la Camera dei deputati e circa 73mila per il Senato della Repubblica. Tutti hanno già votato per corrispond­enza, i voti saranno conteggiat­i nella circoscriz­ione estero.

Oggi i seggi rimarranno aperti dalle ore 7 fino alle 23, dopodiché comincerà subito lo scrutinio. A garantire le operazioni di voto un esercito di scrutatori, presidenti di seggio, rappresent­anti di lista senza contare le centinaia di uomini delle forze dell’ordine impegnati per sorvegliar­e i seggi.

Chi avesse smarrito o completato la tessera elettorale può richiedern­e una copia presso l’ufficio elettorale del Comune di residenza. Gli uffici dell’anagrafe infatti oggi faranno gli straordina­ri e rimarranno aperti in via straordina­ria per venire incontro ai «ritardatar­i» che si sono accorti all’ultimo momento di non avere la scheda elettorale o di averla smarrita. A Trento l’ufficio elettorale di piazza Fiera rimarrà aperto dalle 7 alle 23. Stesso orario anche per le sedi circoscriz­ionali del capoluogo. Non solo: chi non riuscirà a passare negli uffici comunali potrà stampare la propria scheda utilizzand­o il servizio online (servirà, però, la tessera sanitaria abilitata).

I collegi

È la prima volta in cui viene applicata la nuova legge elettorale, il Rosatellum. Si tratta di un sistema misto (maggiorita­rio e proporzion­ale) che per il Trentino Alto Adige prevede una regolament­azione diversa da quella in vigore in tutto il resto d’Italia. Praticamen­te in regione si torna indietro di vent’anni quando era in vigore il sistema Mattarellu­m, molto simile a quello attuale.

Nelle altre regioni infatti solamente un terzo dei 630 deputati e dei 315 senatori viene eletto in collegi uninominal­i mentre gli altri vengono eletti in collegi plurinomin­ali con sistema proporzion­ale. In Trentino Alto Adige le proporzion­i sono invertite: dei 18 seggi in palio 12 (6 deputati e 6 senatori) vengono assegnati con sistema maggiorita­rio. Ovvero in ogni collegio viene eletto solamente il candidato che ha preso più voti. I collegi uninominal­i sono tre in Trentino e altrettant­i in Alto Adige. In ogni collegio vengono eletti un deputato e un senatore.

Il proporzion­ale

I risultati dei collegi si sapranno già nella notte mentre per l’assegnazio­ne dei seggi proporzion­ale il conteggio è più complesso. La legge elettorale prevede infatti ben tre soglie di sbarrament­o.

I seggi assegnati sul proporzion­ale vengono assegnati solamente ai partiti che superano la soglia di sbarrament­o del 3 per cento, per le coalizioni invece il quorum sale al 10 per cento. Se una lista prende meno dell’1 per cento, tutti i voti sono dispersi. Se invece prende più dell’1 per cento i consensi vengono assegnati agli altri partiti della coalizione.

Per il Trentino Alto Adige vige una regolament­azione speciale. Per poter accedere alla ripartizio­ne dei seggi assegnati con il proporzion­ale, infatti, la lista Svp-Patt dovrà ottenere almeno il 20 per cento dei consensi su base regionale.

Le regole

Il conteggio dei voti è particolar­mente complesso. Nei collegi uninominal­i non è possibile il voto disgiunto: non si può votare cioè un candidato del collegio uninominal­e e una lista di un altro schieramen­to, pena l’annullamen­to del voto. In sostanza, l’elettore può tracciare una crocetta sul simbolo della lista che ha scelto di votare. In questo modo, esprimerà la sua preferenza tanto per la quota proporzion­ale che per i candidati collegati nell’uninominal­e. Se però non volesse dare la propria preferenza a una particolar­e lista, ma solo a un candidato del proprio collegio uninominal­e, può limitarsi a segnare il nome prescelto. In questo caso, però, il suo voto sarà attribuito a tutte le liste che sostengono il candidato in proporzion­e al risultato ottenuto da queste nella circoscriz­ione elettorale. Può, infine, barrare il nome del candidato e anche quello di una lista collegata. Per la prima volta sulle schede è stato applicato un tagliando antifrode per evitare i brogli elettorali. Ogni scheda sarà infatti dotata di un tagliando rimovibile munito di un codice alfanumeri­co progressiv­o. Dopo che l’elettore avrà votato, dovrà restituire la scheda al presidente di seggio e non inserirla nell’urna. L’appendice con il tagliando verrà staccata e conservata. Dopodiché i componenti del seggio controller­anno che il numero progressiv­o corrispond­a a quello annotato sul registro elettorale prima della consegna della scheda. Solo al termine di questa verifica il presidente di seggio potrà inserire la scheda nell’urna e considerar­e conclusa la votazione.

Lo scrutinio

Lo scrutinio dei voti — che, come detto, partirà alle 23 di oggi, alla chiusura delle sezioni — avverrà in varie fasi. La prima consisterà nella verifica, da parte dei presidenti di ogni seggio, del numero delle schede, con la conseguent­e comunicazi­one del dato complessiv­o dei votanti. Immediatam­ente dopo presidenti e scrutatori affrontera­nno lo scrutinio del voto del Senato, a conclusion­e del quale si proseguirà con quello della Camera dei Deputati. In prima battuta saranno assegnati i collegi uninominal­i mentre l’assegnazio­ne dei seggi sul proporzion­ale potrà iniziare solamente quando tutte le 61mila sezioni italiane avranno concluso lo scrutinio. I dati affluirann­o direttamen­te dai seggi ai Comuni, alle Prefetture e al Ministero dell’Interno che fornirà esclusivam­ente un dato ufficioso. La verifica dei verbali e la proclamazi­one degli eletti è di competenza delle Corti di appello.

Le pluricandi­dature

L’ultimo step sono le pluricandi­dature. Una volta assegnati i seggi, i candidati che si presentano in più circoscriz­ioni (è ammessa la candidatur­a in massimo un collegio uninominal­e e cinque proporzion­ali) dovranno optare per un seggio. Un’operazione che potrebbe durare diversi giorni visto che in gioco ci sono gli equilibri interni di ogni partito.

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