Corriere del Trentino

Ex ostello, il Comune riapre la trattativa

«Alberghi per la Gioventù» interessat­a al comodato. Biasioli: è tempo di decidere

- Pisani

Tano interesse, ma nessuno si fa avanti. Dopo tre aste deserte il Comune riapre le trattative per il nuovo ostello di via Manzoni. Ora a guardare con attenzione la struttura è l’associazio­ne alberghi per la gioventù che, però, sarebbe interessat­a solo al comodato.

TRENTO Tanto interesse, ma ancora nessuno disposto a farsene carico. Sembra questo il destino dell’ex ostello di via Manzoni, dopo tre aste andate deserte. Ora a guardare con attenzione la struttura è l’associazio­ne italiana Alberghi per la Gioventù (Aig), senza acquisto però «perché siamo un ente morale e assistenzi­ale e non possiamo comperare immobili — spiega Carmelo Lentino, segretario dell’associazio­ne — ma ci piacerebbe aprire una trattativa con il Comune».

Il problema? Palazzo Thun vorrebbe vendere, non solo per non farsi carico delle spese di ristruttur­azione, ma pure per avere un ritorno economico, ossigeno per le casse comunali. L’accordo, comunque, si potrebbe trovare perché, a distanza di anni e contatti andati a vuoto, il Comune ora potrebbe prendere in consideraz­ione anche il comodato, quindi niente vendita. Uno spiraglio di trattativa per l’Aig, ente morale no-profit, membro della comunità internazio­nale Hostelling Internatio­nal, la catena ricettiva di ospitalità più vasta del paese, aperta a tutti senza vincoli di età. «Gestiamo oltre 100 strutture in tutta Italia — specifica Lentino — in Trentino ci occupiamo dell’ostello di Riva. Ci piacerebbe rimettere in piedi quello di via Manzoni a Trento, una bella opportunit­à di turismo e sviluppo anche per la città. La nostra rete è costituita da oltre 6 milioni di giovani in tutto il mondo e il 70% del turismo giovanile che c’è in Italia proviene dall’estero». Andando a memoria l’associazio­ne non è nuova del territorio locale, oltre dieci anni fa si occupò dell’ostello Europa (quello vicino alla stazione) e ora vorrebbe rientrare nel giro. Lentino sottolinea che aveva già provato a contattare il Comune «con una lettera a cui nessuno ha mai dato risposta. Ora che le aste sono andate deserte riprendere­mo i contatti. Si potrebbe ragionare su investimen­ti, progetti e concession­i. La spesa? Parliamone, l’immobile è stato un ostello e poi un albergo, non sarebbe da buttare giù completame­nte».

Resta da capire se l’interesse di Palazzo Thun sia focalizzat­o nel mettere a reddito l’immobile o farne un progetto sociale e giovanile. «La valenza sociale, giovanile e pure turistica c’è di sicuro — interviene l’assessora alle politiche sociali Maria Chiara Franzoia — ma l’amministra­zione in questo momento non può farsi carico delle spese. L’idea è quella di vendere l’immobile, in alternativ­a si può pensare al comodato, ma gli interessat­i dovrebbero assumersi gli oneri della ristruttur­azione». I costi sul tavolo sono presto fatti: l’immobile è stato valutato 2,8 milioni di euro che il Comune vorrebbe incassare con la vendita, per la ristruttur­azione ce ne vorrebbero altrettant­i.

«È chiaro che l’obiettivo è di fare entrare nelle casse i 2,8 milioni di euro — sottolinea il vicesindac­o Paolo Biasioli — di certo non ce ne sono da spendere». Neanche recuperand­oli dai 18 milioni che arriverann­o per la variazione di bilancio nelle prossime settimane, già quasi tutti appaltati per fare la nuova piscina, ristruttur­are l’ex Atesina, fare qualche collegamen­to a Trento nord, sistemare l’ex mensa Santa Chiara. «Pe l’ostello di via Manzoni abbiamo ancora qualche contatto che stiamo valutando — prosegue Biasioli— Stiamo facendo vedere l’immobile anche in questi giorni, ma se ci sono altre proposte siamo ben lieti di prenderle in esame. L’obiettivo resta quello di non spendere e anzi, possibilme­nte avere un ritorno economico da reinvestir­e in servizi per la città. Entro l’estate comunque una decisione dovrà essere presa».

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 ??  ?? Trattative Dopo tre aste andate deserte a guardare con attenzione la struttura ora è l’associazio­ne italiana Alberghi per la Gioventù (Aig). In questi giorni il Comune sta facendo vedere l’immobile ad altri possibili acquirenti (foto Rensi-Nardelli)
Trattative Dopo tre aste andate deserte a guardare con attenzione la struttura ora è l’associazio­ne italiana Alberghi per la Gioventù (Aig). In questi giorni il Comune sta facendo vedere l’immobile ad altri possibili acquirenti (foto Rensi-Nardelli)

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