Una grande fiera dove apprendere i segreti delle lingue
Terza edizione al via domani. Fra i big attesi il neuroscienziato Moro e l’attore-docente Sloan
TRENTO Parte dal concetto che «la conoscenza delle lingue è la competenza base di cittadinanza del XXI secolo» e articola tre giorni di appuntamenti per analizzare ogni tassello del sistema di comunicazione con cui gli esseri umani si esprimono. Il «Festival delle lingue» di Rovereto, organizzato da Iprase, inaugura la sua terza edizione domani.
Ci sono novità rispetto alle passate edizioni. In primis, la partnership con la Commissione europea, che avrà modo di esprimersi attraverso i suoi rappresentanti italiani — venerdì interverrà la funzionaria Katia Castellani — sulle competenze linguistiche richieste a livello sovranazionale.
Un’ulteriore novità è apportata dall’inserimento tra le lingue del Festival di quelle dei migranti. «È importante — spiega Roberta Bisoffi (Iprase) — accogliere e conoscere le diversità culturali che si esprimono nel parlato fin dai banchi di scuola». E poi l’altra faccia della medaglia: saranno presentati metodi didattici alternativi per insegnare ai non nativi la lingua italiana, facendo leva sul gioco e sulle competizioni.
Anche il Ladino e il Mocheno saranno tra le lingue del Festival, per sensibilizzare alla conservazione delle minoranze linguistiche. La lingua, poi, può essere composta da gesti, non da suoni: uno sguardo, quindi, viene rivolto alla lingua italiana segni (Lis).
«Il festival assume i connotati di un evento fieristico, consente di riflettere sulle lingue e sperimentare nuovi metodi per il loro apprendimento», spiega Luciano Covi, direttore di Iprase, che quest’anno si aspetta la partecipazione di un migliaio di persone. «L’appuntamento è nato all’interno del Piano Trentino Trilingue e diventa un’importante occasione di scambio sui metodi e le innovazioni nel settore dell’apprendimento linguistico — commenta il governatore Ugo Rossi — Avvalora ancora di più l’utilizzo di 36 milioni di fondi europei per formare percorsi tesi a migliorare l’insegnamento delle lingue. Finora sono 800 i docenti che hanno attivato positivamente questi progetti».
Il Festival di Rovereto si rivolge «a tutto il sistema educativo, dagli istituti, agli insegnanti, agli esperti, ai genitori e, soprattutto, agli studenti», aggiunge Covi. I più giovani, infatti, saranno 650, provenienti dal 40 istituti, di cui cinque fuori Provincia. Tra gli ospiti il professore di linguistica e neuroscienziato Andrea Moro, che interverrà venerdì sostenendo che «non esistono lingue impossibili», e l’attore e docente John Peter Sloan, con uno spettacolo sugli errori degli italiani alle prese con l’inglese.
Bisoffi È importante accogliere e conoscere le diversità culturali che si esprimono nel parlato fin dalla scuola