Corriere del Trentino

Pedofilia online Arrestato un impiegato

Incontri hard con la webcam. Ad aprile finì in manette per gli abusi su un tredicenne

- D. R.

La polizia postale ha arrestato un impiegato quarantenn­e di Trento per pedofilia online. L’uomo è accusato di aver adescato un tredicenne sui social network. Gli incontri hard con il minore avvenivano attraverso l’utilizzo della webcam. L’uomo, che ora è in carcere, era già stato arrestato lo scorso aprile per gli abusi sessuali su un altro ragazzino di soli tredici anni.

TRENTO L’aprile scorso era stato arrestato su ordine del gip di Rovereto, Monica Izzo, per i presunti abusi sessuali su un ragazzino di soli tredici anni. Era stata la mamma del minore ad accorgersi di quei messaggini ambigui, seguiti da alcune richieste di incontro. Appuntamen­ti che non erano rimasti solo un mero desiderio dell’uomo, ma lui, con fare affabile, era riuscito a convincere il minore a vedersi.

Aveva scelto alcune zone pubbliche, ma appartate, per gli incontri hard con il minorenne. E non ci sarebbe stato solo un primo appuntamen­to con Matteo (il nome è di fantasia), ma ne sarebbero seguiti altri. Gli incontri sarebbero finiti solo grazie alla madre del ragazzino, che, angosciata dopo aver letto gli strani messaggi, aveva allertato gli investigat­ori della polizia postale.

Ma ora gli approfondi­menti investigat­ivi dei cyber poliziotti hanno svelato un altro raccapricc­iante episodio. Il tredicenne vittima dei presunti abusi da parte dell’impiegato quarantenn­e non sarebbe l’unica vittima. L’uomo, che vive a Trento, avrebbe adescato anche un altro minore. Analizzand­o lo smartphone di Matteo i poliziotti hanno infatti notato alcuni contatti sospetti con un altro ragazzino minorenne, Niccolò (il nome è di fantasia), residente fuori provincia. Un’amicizia nata sui social network a dicembre 2016 e che si sarebbe trasformat­a in qualcosa di più. Gli investigat­ori, attraverso l’analisi di tutti i dati, hanno scoperto che l’uomo avrebbe continuato a frequentar­e Niccolò ma solo attraverso i social network fino allo scorso febbraio. Parliamo di incontri hard che sarebbero avvenuti attraverso la webcam e poi c’erano le chat a sfondo sessuale e i video che l’uomo avrebbe scambiato con il minore sulla rete. L’obiettivo del quarantenn­e, secondo la polizia, era quello di incontrare il ragazzino anche nel mondo reale, ma l’incontro, che sarebbe avvenire nel mese di febbraio, sarebbe saltato per un banale imprevisto. L’uomo non avrebbe però fatto in tempo a fissare altri appuntamen­ti perché è intervenut­a prima la polizia. Anche se in realtà sui pc e sui telefoni pare non siano state trovate tracce di altri incontri già fissati con il tredicenne.

Lunedì gli investigat­ori della Postale si sono presentati a casa dell’uomo con in mano un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procurator­e Davide Ognibene che ha subito aperto un fascicolo d’indagine. L’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Stolfi, è stato accompagna­to in carcere. Dopo il primo arresto ad aprile l’impiegato aveva patteggiat­o un anno e otto mesi e stava seguendo un percorso di sostegno e recupero con psicologi e psicoterap­euti. Lunedì doveva iniziare una nuova terapia, ma per lui si sono invece aperte le porte del carcere di Spini di Gardolo. Il quarantenn­e ieri è stato sentito dal gip Francesco Forlenza per l’interrogat­orio di garanzia, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. Chiederà di essere sentito dal pubblico ministero.

Il precedente L’uomo, dopo il primo fermo in primavera, aveva patteggiat­o un anno e otto mesi

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Pedofilia online La polizia postale ha arrestato un quarantenn­e. L’uomo adescava minori sul web

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