Sessanta orsi, sei branchi di lupi, una lince
Presentato al Muse il nuovo documento: i cuccioli di plantigrado sono undici
Sessanta orsi, sei branchi di lupi, una lince: sono questi i dati principali contenuti nel Rapporto grandi carnivori 2017 presentato ieri sera presso il Muse. Il documento offre una dettagliata fotografia della situazione, con molte novità interessanti.
L’orso, animale simbolo TRENTO del Trentino, noto per la sua natura solitaria e schiva, non è più solo: la presenza del lupo nel nostro territorio è ormai stabile, consistente e in evoluzione — anche grazie al progetto Life wolfalps, che dal 2013 ha fornito un supporto al ritorno naturale del lupo (Canis lupus) sulle Alpi centroorientali. Per fotografare al meglio la nuova situazione di convivenza il «Rapporto orso», documento realizzato a cadenza annuale a partire dal 2007 dal Servizio foreste e fauna provinciale, da quest’anno cambia nome e struttura: ieri sera al Muse è stato difatti presentato il «Rapporto grandi carnivori 2017», un documento riassuntivo che presenta, oltre a un ampio resoconto sulla situazione dell’orso bruno e sulle attività di gestione ad esso collegate, due capitoli dedicati ai dati su lupi e linci — presenti solo in appendice nei precedenti rapporti, maggiormente concentrati sull’orso. L’obiettivo del Rapporto rimane comunque sempre lo stesso: «Da un lato fornire un’informazione corretta, aggiornata e dettagliata sullo status delle popolazioni di orsi, lupi e linci che gravitano nel Trentino occidentale e nelle regioni adiacenti, dall’altro registrare in maniera sistematica una serie di dati il cui utilizzo periodico da parte degli addetti ai lavori necessita di un documento per quanto possibile completo ed esaustivo».
Le sezioni su orso e lupo forniscono ampie informazioni su monitoraggio, indennizzo e prevenzione dei danni, comunicazione e formazione; alla lince — ovvero all’unica lince certamente presente in provincia dal 2008, il maschio denominato B132 — sono riservate due pagine riassuntive, nelle quali se ne monitorano gli spostamenti, l’ultimo dei quali registrato a metà novembre scorso in zona Storo. Numeri decisamente maggiori per gli altri due grandi carnivori: la stima della popolazione complessiva di orsi, prendendo in considerazione anche la quota dei cuccioli nati nel 2017 (9-11) e degli individui non rilevati geneticamente nel solo ultimo anno (9) è definita in circa 52-63 esemplari. Per il lupo i dati raccolti nel loro insieme riferiscono di sei branchi e una coppia, i cui home range (l’area usualmente utilizzata dagli animali durante le attività quotidiane) nel corso del 2017 hanno interessato il territorio provinciale in modo totale o parziale. Numeri che in proporzione hanno determinato anche i conseguenti disagi: nel 2017 sono state inoltrate al Servizio foreste e fauna 216 denunce di presunti danni da orso a patrimoni apistici, agricoli e zootecnici («Nel 46% dei casi — si legge nel Rapporto — è stato possibile risalire con certezza all’identità dell’orso coinvolto») e 154 richieste di indennizzo, di cui 144 accolte, per una liquidazione complessiva di 82.979,54 euro. Si è registrato un caso di attacco all’uomo da parte dell’orso e due casi di atteggiamento aggressivo, nonché due casi di investimento stradale. Per il lupo invece nel 2017 sono state inoltrate 57 denunce per presunti danni e 53 richieste di indennizzo (49 accolte), per una liquidazione complessiva di 46.925,59 euro. Com’è noto da aprile 2011 la giunta provinciale ha ulteriormente rivisto la disciplina dell’indennizzo dei danni, prevedendo il risarcimento anche delle spese accessorie e estendendo a lupo e lince l’indennizzo al 100% dei relativi danni, previsto per quelli causati dall’orso già dal 1976. Il «Rapporto grandi carnivori 2017» è stato presentato da Claudio Groff e Natalia Bragalanti del Settore grandi carnivori della Provincia.
Aggressioni I danni presunti denunciati sono 216, le richieste di risarcimento 154