«Il governatore è responsabile Ha voluto gestire tutta la partita»
Boato: «Esaurita una fase storica. Si discuta della futura guida»
TRENTO Le elezioni politiche segnano un punto di non ritorno, per l’Italia, letteralmente divisa in due tra Lega e Cinque Stelle, e per il Trentino, in cui è franato il sistema costituito. Un campanello d’allarme per le elezioni provinciali? «Certamente — riconosce Marco Boato, che avvisa — per riprendersi da questo tsunami serviranno anni».
Boato, si aspettava un simile crollo del centrosinistra autonomista?
«Qualche settimana fa, proprio in un’intervista al Corriere
del Trentino, avevo evocato il rischio di ripetere la fallimentare esperienza del 1994, quando i Progressisti di allora persero tutti i collegi uninominali a favore del centrodestra. Quindi no, questa clamorosa sconfitta non era priva di precedenti. Le elezioni hanno restituito una provincia omologata al resto d’Italia e sempre più distante dall’Alto Adige dove la Svp ha vinto tutto».
La sconfitta ha riguardato anche la sua «Insieme».
«Sì e il deludente risultato comporta una profonda riflessione. Tra le cause, certamente, vi è il fatto che temi come l’ambientalismo sono scomparsi dal dibattito, ma soprattutto che Renzi ha totalmente ignorato la coalizione e ha puntato esclusivamente sul proprio partito».
Che tipo di Italia e di Trentino ci restituisce il voto?
«Abbiamo davanti un Paese che non è più bipolare, ma tripolare e quindi più difficilmente governabile. Quanto alla nostra provincia, la sconfitta è stata epocale. Si è esaurita la spinta propulsiva di un modello di rappresentanza e di governo anomalo rispetto a tutti gli altri».
È un esaurimento irreversibile?
«No, ma sarà necessaria una profonda analisi critica e autocritica sulla base di una rigenerazione politica, culturale e programmatica che comporterà anni di impegno».
Ma le provinciali sono tra pochi mesi.
«Già, ma questo tsunami non ha lasciato indenne nessuna delle forze politiche del governo provinciale. Pd, Patt e Upt si sono comportate come un club esclusivo, incapaci di allargare l’area della coalizione. Sono tutti errori da evitare anche per le elezioni provinciali, il cui esito non è affatto scontato. Non tutti se ne sono ancora resi conto».
Si riferisce al governatore Rossi?
«Sì, Ugo Rossi ha gravi responsabilità rispetto a quanto accaduto. Anche se non era necessario, trattandosi di elezioni politiche nazionali, ha voluto ergersi a punto di riferimento di tutta la coalizione persino in un documento scritto e nell’imposizione di qualche candidatura. Inoltre, ha millantato fino all’ultimo una vittoria generalizzata, venendo smentito su tutta la linea. Dopo questa totale sconfitta, però, non ho letto alcuna sua riflessione critica».
È finita la sua era da presidente?
«Non c’è dubbio che bisognerà ridiscutere molte cose, anche la leadership».