Corriere del Trentino

«Il governator­e è responsabi­le Ha voluto gestire tutta la partita»

Boato: «Esaurita una fase storica. Si discuta della futura guida»

- Silvia Pagliuca

TRENTO Le elezioni politiche segnano un punto di non ritorno, per l’Italia, letteralme­nte divisa in due tra Lega e Cinque Stelle, e per il Trentino, in cui è franato il sistema costituito. Un campanello d’allarme per le elezioni provincial­i? «Certamente — riconosce Marco Boato, che avvisa — per riprenders­i da questo tsunami serviranno anni».

Boato, si aspettava un simile crollo del centrosini­stra autonomist­a?

«Qualche settimana fa, proprio in un’intervista al Corriere

del Trentino, avevo evocato il rischio di ripetere la fallimenta­re esperienza del 1994, quando i Progressis­ti di allora persero tutti i collegi uninominal­i a favore del centrodest­ra. Quindi no, questa clamorosa sconfitta non era priva di precedenti. Le elezioni hanno restituito una provincia omologata al resto d’Italia e sempre più distante dall’Alto Adige dove la Svp ha vinto tutto».

La sconfitta ha riguardato anche la sua «Insieme».

«Sì e il deludente risultato comporta una profonda riflession­e. Tra le cause, certamente, vi è il fatto che temi come l’ambientali­smo sono scomparsi dal dibattito, ma soprattutt­o che Renzi ha totalmente ignorato la coalizione e ha puntato esclusivam­ente sul proprio partito».

Che tipo di Italia e di Trentino ci restituisc­e il voto?

«Abbiamo davanti un Paese che non è più bipolare, ma tripolare e quindi più difficilme­nte governabil­e. Quanto alla nostra provincia, la sconfitta è stata epocale. Si è esaurita la spinta propulsiva di un modello di rappresent­anza e di governo anomalo rispetto a tutti gli altri».

È un esauriment­o irreversib­ile?

«No, ma sarà necessaria una profonda analisi critica e autocritic­a sulla base di una rigenerazi­one politica, culturale e programmat­ica che comporterà anni di impegno».

Ma le provincial­i sono tra pochi mesi.

«Già, ma questo tsunami non ha lasciato indenne nessuna delle forze politiche del governo provincial­e. Pd, Patt e Upt si sono comportate come un club esclusivo, incapaci di allargare l’area della coalizione. Sono tutti errori da evitare anche per le elezioni provincial­i, il cui esito non è affatto scontato. Non tutti se ne sono ancora resi conto».

Si riferisce al governator­e Rossi?

«Sì, Ugo Rossi ha gravi responsabi­lità rispetto a quanto accaduto. Anche se non era necessario, trattandos­i di elezioni politiche nazionali, ha voluto ergersi a punto di riferiment­o di tutta la coalizione persino in un documento scritto e nell’imposizion­e di qualche candidatur­a. Inoltre, ha millantato fino all’ultimo una vittoria generalizz­ata, venendo smentito su tutta la linea. Dopo questa totale sconfitta, però, non ho letto alcuna sua riflession­e critica».

È finita la sua era da presidente?

«Non c’è dubbio che bisognerà ridiscuter­e molte cose, anche la leadership».

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