Corriere del Trentino

Kaswalder al centrodest­ra «Entro un mese il candidato» Bezzi lusinga Fugatti «Può essere il nostro Zaia»

- Nicola Chiarini

TRENTO «Entro un mese dobbiamo individuar­e il nostro candidato alle Provincial­i». Walter Kaswalder pone un obiettivo chiaro al centrodest­ra, con cui l’asse è stato rafforzato dal trionfo delle Politiche. Il consiglier­e provincial­e ed ex esponente del Patt raccoglie così l’assist lanciatogl­i da Maurizio Fugatti e Giorgio Manuali, segretari in Trentino di Lega e Fi rispettiva­mente, che hanno riconosciu­to la centralità del supporto dei civici (non solo il gruppo di Kaswalder, ma anche «Agire» di Claudio Cia) nell’azzerament­o dei candidati di Pd, Patt, Upt. E Kaswalder vuole portare l’elettorato autonomist­a definitiva­mente fuori da quell’orbita rifondando, di fatto, il Partito popolare trentino tirolese (Pptt). «Stiamo lavorando a un partito vero e proprio — assicura Kaswalder — per riportare in campo i vecchi valori del Pptt: lavoro, famiglia, sicurezza, tutela della montagna». Un lavoro di organizzaz­ione volto a riaggregar­e stabilment­e un’area di cultura centrista, ma alternativ­a al centrosini­stra, a cui non viene perdonato di aver tentato di ridiscuter­e il sistema delle autonomie con il referendum costituzio­nale del dicembre 2016, poi vinto largamente dai contrari alla riforma. «Nel nuovo partito — spiega — le porte sono aperte a tutte le persone serie, che abbiano un lavoro e non vogliano fare dell’impegno politico una profession­e». Un assist rivolto a tutti i civici, non solo a quelli già vicini come Cia. Anche a chi, come il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, guarda al centrosini­stra. «Siamo aperti a tutte le persone oneste — sottolinea ancora Kaswalder — e Valduga è un amministra­tore e un bravissimo medico». Tutte caratteris­tiche che dovrebbero essere condivise nella scelta di chi si candiderà a raccoglier­e l’eredità di Ugo Rossi in Provincia, come proposta alternativ­a al centrosini­stra autonomist­a. «La gente trentina è moderata — sottolinea — servono qualcuno che sappia fare sintesi tra tutte le sensibilit­à». Al nuovo soggetto non è escluso possa guardare Giacomo Bezzi, ormai con un piede fuori da Fi e apertament­e critico verso Michaela Biancofior­e, coordinatr­ice regionale del partito. «Non mi riconosco in questa Fi anti autonomist­a — spiega il capogruppo in piazza Dante - o il partito si farà portavoce di queste istanze, o gli alleati capitalizz­eranno i voti in uscita dall’esperienza fallimenta­re del centrosini­stra». E Bezzi per la presidenza della Provincia lancia l’ipotesi Fugatti. «C’è un 15% di voti ex Dc finiti sulla Lega — ragiona — dobbiamo tradurli in visione politica di lungo periodo, pensando al modello di centrodest­ra che ben funziona in Veneto, Lombardia, Liguria. Fugatti può essere il nostro Luca Zaia». Biancofior­e non vuole replicare a Bezzi («Non me ne occupo e non ne voglio parlare» taglia corto), ma auspica che il confronto con gli alleati per le Provincial­i possa avviarsi nel migliore dei modi. «Stiamo concludend­o con successo la partita delle Politiche — sottolinea — e stiamo lavorando alla riorganizz­azione del nostro partito perché, in armonia con le componenti di centrodest­ra e civiche, possa combattere per la conquista di piazza Dante». Per ora Biancofior­e non parla di candidatur­e, mentre Kaswalder non pare rigettare l’idea Fugatti. «Di sicuro non è un estremista — rileva — ma aldilà dei nomi, contano le caratteris­tiche: persone serie, autorevoli, unificanti e rappresent­ative».

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