Kaswalder al centrodestra «Entro un mese il candidato» Bezzi lusinga Fugatti «Può essere il nostro Zaia»
TRENTO «Entro un mese dobbiamo individuare il nostro candidato alle Provinciali». Walter Kaswalder pone un obiettivo chiaro al centrodestra, con cui l’asse è stato rafforzato dal trionfo delle Politiche. Il consigliere provinciale ed ex esponente del Patt raccoglie così l’assist lanciatogli da Maurizio Fugatti e Giorgio Manuali, segretari in Trentino di Lega e Fi rispettivamente, che hanno riconosciuto la centralità del supporto dei civici (non solo il gruppo di Kaswalder, ma anche «Agire» di Claudio Cia) nell’azzeramento dei candidati di Pd, Patt, Upt. E Kaswalder vuole portare l’elettorato autonomista definitivamente fuori da quell’orbita rifondando, di fatto, il Partito popolare trentino tirolese (Pptt). «Stiamo lavorando a un partito vero e proprio — assicura Kaswalder — per riportare in campo i vecchi valori del Pptt: lavoro, famiglia, sicurezza, tutela della montagna». Un lavoro di organizzazione volto a riaggregare stabilmente un’area di cultura centrista, ma alternativa al centrosinistra, a cui non viene perdonato di aver tentato di ridiscutere il sistema delle autonomie con il referendum costituzionale del dicembre 2016, poi vinto largamente dai contrari alla riforma. «Nel nuovo partito — spiega — le porte sono aperte a tutte le persone serie, che abbiano un lavoro e non vogliano fare dell’impegno politico una professione». Un assist rivolto a tutti i civici, non solo a quelli già vicini come Cia. Anche a chi, come il sindaco di Rovereto Francesco Valduga, guarda al centrosinistra. «Siamo aperti a tutte le persone oneste — sottolinea ancora Kaswalder — e Valduga è un amministratore e un bravissimo medico». Tutte caratteristiche che dovrebbero essere condivise nella scelta di chi si candiderà a raccogliere l’eredità di Ugo Rossi in Provincia, come proposta alternativa al centrosinistra autonomista. «La gente trentina è moderata — sottolinea — servono qualcuno che sappia fare sintesi tra tutte le sensibilità». Al nuovo soggetto non è escluso possa guardare Giacomo Bezzi, ormai con un piede fuori da Fi e apertamente critico verso Michaela Biancofiore, coordinatrice regionale del partito. «Non mi riconosco in questa Fi anti autonomista — spiega il capogruppo in piazza Dante - o il partito si farà portavoce di queste istanze, o gli alleati capitalizzeranno i voti in uscita dall’esperienza fallimentare del centrosinistra». E Bezzi per la presidenza della Provincia lancia l’ipotesi Fugatti. «C’è un 15% di voti ex Dc finiti sulla Lega — ragiona — dobbiamo tradurli in visione politica di lungo periodo, pensando al modello di centrodestra che ben funziona in Veneto, Lombardia, Liguria. Fugatti può essere il nostro Luca Zaia». Biancofiore non vuole replicare a Bezzi («Non me ne occupo e non ne voglio parlare» taglia corto), ma auspica che il confronto con gli alleati per le Provinciali possa avviarsi nel migliore dei modi. «Stiamo concludendo con successo la partita delle Politiche — sottolinea — e stiamo lavorando alla riorganizzazione del nostro partito perché, in armonia con le componenti di centrodestra e civiche, possa combattere per la conquista di piazza Dante». Per ora Biancofiore non parla di candidature, mentre Kaswalder non pare rigettare l’idea Fugatti. «Di sicuro non è un estremista — rileva — ma aldilà dei nomi, contano le caratteristiche: persone serie, autorevoli, unificanti e rappresentative».