Corriere del Trentino

«Il Carroccio ha travolto l’idea dell’autonomia»

Rusconi: «Il cattolices­imo popolare è sparito, non è più il punto di tenuta del Trentino»

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gruppi fiancheggi­atori che mentre a livello nazionale erano meri raccoglito­ri, qui erano la vecchia eredità definitiva­mente scomparsa della Dc storica. Il Trentino dovrebbe accorgerse­ne».

In Trentino, in effetti, è stata polverizza­ta l’ala cattolicop­opolare di Upt e Civica di Lorenzin. Qui mancano 53.000 preferenze: è il tramonto di un riferiment­o culturale, non più riflesso nella società, o il bacino esiste ma è stato saccheggia­to? E da chi?

«È il cattolico popolare a essere sparito. Ma, onestament­e, pensavo fosse il punto forte di tenuta del Trentino. Ora evidenteme­nte non è più così e la fisionomia è cambiata. Il Pd, che boccheggia ma in Trentino tutto sommato tiene, non è un Pd cattolico e popolare; quell’anima è scomparsa».

L’intero establishm­ent è stato castigato dalle urne: in primis Renzi e Berlusconi, ormai socio di minoranza del centrodest­ra. Siamo ancora al voto di protesta del 2013 o la tendenza è struttural­e?

«È proprio così, i cittadini non si fidano di nessuno e puntano quasi ciecamente sui nuovi. Ma è un voto di disperazio­ne, più che di protesta. Il sud è improvvisa­mente passato da Berlusconi ai Cinque stelle. Ripeto: disperatam­ene non si fidano delle vecchie facce. Francament­e mi aspettavo un’altissima estensione, invece no: la gente non sa più a che santo rivolgersi ed è anche un po’ colpa nostra. Adesso inizierà il lento trasformis­mo, cambierà l’immagine del Movimento cinque stelle: con l’Europa non si scherza, si deve fare un piano di sistema. Resta comunque una constatazi­one: l’Europa è in mano solo a Berlino e a Parigi. Noi stiamo diventando un problema serio».

Ora tocca a Mattarella: l’incarico esplorativ­o spetta al Movimento cinque stelle?

«La prima mossa chiarirà le prospettiv­e: la scelta dei due presidenti di Camera e Senato sarà un segnale di virtuale collaboraz­ione e ci aiuterà a capire. Renzi temporeggi­a perché vuole piazzare qualcuno dei suoi. Ci aspettano giorni terribili di lotta interna, personaliz­zata».

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(Foto Rensi) L’analisi Gian Enrico Rusconi, politologo, è stato direttore dell’Isig di Trento

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