Corriere del Trentino

«La voglia di un cambio si estenderà alle provincial­i»

È l’opinione dei «civici». Dalledonne: «Rossi rifletta: scuola e sanità, gestioni criticate»

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TRENTO «Rigenerazi­one» è la parola che più di frequente è stata pronunciat­a da Fabio Dalledonne, Mattia Gottardi e Roberto Oss Emer, i tre sindaci «civici» a guida rispettiva­mente di Borgo Valsugana, Tione e Pergine. Intervista­ti separatame­nte non hanno esitato nel dare una lettura comune del voto del 4 marzo che ha visto, anche nei loro comuni, il trionfo della Lega: «È emersa una voglia di cambiament­o che si estenderà alle elezioni provincial­i» sostengono tutti.

È presto però per dire da che parte starà il loro movimento, a oggi composto da molte anime diverse. «Sono apertament­e di centrodest­ra — afferma Dalledonne — dunque molto soddisfatt­o del risultato». «Io vicino a Dellai? Tutte congetture dei giornali», si affretta a chiarire Oss Emer. «Non è questione di posizioni, ma di programmi» ribadisce Gottardi. E lui, che se non avesse rifiutato la candidatur­a oggi sarebbe con tutta probabilit­à parlamenta­re, assicura: «Non me ne pento, è più importante lavorare dal basso e tra la gente». Proprio come dovrebbero fare «gli altri», i grandi sconfitti.

Il messaggio che i civici mandano ai vertici del centrosini­stra autonomist­a, infatti, è chiaro: «La débâcle era prevedibil­e, anche se non in queste proporzion­i. Se fossero stati un po’ di più tra la gente se ne sarebbero accorti. I trentini — analizza Gottardi — per mesi hanno visto Pd, Patt e Upt parlarsi solo attraverso i giornali e solo di poltrone, mentre cercavano qualcuno che si occupasse di immigrazio­ne, sicurezza e trasparenz­a. È il caso di fare autocritic­a e riscoprire un po’ di umiltà».

«Ugo Rossi — affonda poi Dalledonne — ha molto su cui riflettere. Alla gente non è piaciuta la sua riforma sulla scuola, né tanto meno sta piacendo la gestione della sanità di Zeni. Senza parlare della scarsa attenzione dimostrata per la Valsugana e del modo con cui è stata svalutata la nostra autonomia. Non ammettere che questo voto ha riguardato anche il suo governo è un errore».

E altrettant­o netto è il giudizio sull’Upt: «Se si arriva così in basso, qualcosa che non va evidenteme­nte c’è. Servono volti nuovi, non persone come Dellai che, pur avendo fatto molte cose buone in passato, è ormai un “anziano” della politica. Onestament­e, avrei evitato di metterlo così alla berlina», rincara il primo cittadino di Borgo.

«Il segnale dato dalle elezioni è fortissimo: Panizza perde a Trento e Mellarini viene sconfitto dalla Conzatti. Come possiamo pensare che tutto ciò non avrà effetto sulle provincial­i?», si chiede ancora Oss Emer, ribadendo che i civici giocherann­o un ruolo di primo piano nelle prossime elezioni. E quanto ai Cinque Stelle, se sono stati il secondo partito in tutti e tre i collegi, è stato «perché i civici non erano in partita. Altrimenti — chiosa — le cose sarebbero andate diversamen­te».

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