Pd, ipotesi quadrumvirato per definire la linea
Ieri sera l’assemblea del partito. Olivi, Tonini, Borgonovo e Manica nel «team»
TRENTO Un «quadrumvirato» per definire, entro pochi giorni (un paio di settimane), la linea da tenere in vista delle elezioni provinciali. E per confrontarsi con gli alleati della coalizione.
Al termine di giornate convulse — infiammate da annunci di dimissioni e da proposte di possibili assetti futuri — ieri sera l’assemblea provinciale del Pd si è trovata sul tavolo un’indicazione maturata solo poche ore prima all’interno del coordinamento del partito.
Una riunione, quella di ieri, nella quale il segretario provinciale Italo Gilmozzi si è presentato dimissionario, come del resto aveva ampiamente annunciato: l’assessore comunale si è quindi dimesso, ma per evitare un congresso dovrebbe comunque rimanere al lavoro.
Non un momento di confronto semplice, quello di ieri, in un partito dove tradizionalmente le posizioni non sono «unitarie». Che ha dovuto, innanzitutto, analizzare l’esito della tornata elettorale di domenica. Fissando le note positive (poche) e soffermandosi quindi sulle (tante) note negative. Poi la fatidica domanda: come muoversi? Dal coordinamento, dunque, l’indicazione è stata precisa: costituire un gruppo di quattro persone — il capogruppo provinciale Alessio Manica, la presidente del partito Donata Borgonovo Re, il vicepresidente della Provincia Alessandro Olivi e il senatore uscente Giorgio Tonini — per tracciare la direzione da seguire nell’ottica di un congresso (sulla cui data, però, regna ancora l’incertezza). Al gruppo, secondo la linea indicata dal coordinamento, dovrebbe essere affidato anche il compito di dialogare con gli alleati della coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni del prossimo ottobre.
Inutile dire che il dibattito si è dilungato fino a tarda sera. Con un occhio anche al quadro nazionale soprattutto per la convocazione del congresso.