Corriere del Trentino

Gaianigo: «Urgente il ticket d’ingresso»

Il medico di M5S: «Rischi sanitari, non possiamo aspettare l’A22 in galleria»

- F. Cle.

BOLZANO «Non possiamo aspettare le grandi opere come lo spostament­o dell’A22. E i palliativi sono insufficie­nti: per rientrare nei limiti del biossido d’azoto occorre agire subito con misure efficaci. Per esempio il ticket d’ingresso alle porte del capoluogo». Questo il pensiero di Pierluigi Gaianigo, consiglier­e comunale di Cinque Stelle e medico ambientali­sta.

«L’aria della città di Bolzano — scrive in una lettera aperta Gaianigo — è inquinata. Non è una novità, sono decenni che sopra la città staziona una nube grigio-brunastra. Sono gli ossidi di azoto, che superano i limiti di legge italiani ed europei. Gli altri inquinanti, in particolar­e le Pm10, sono nei limite di legge. Ma se dovessimo dar retta all’Oms, che suggerisce soglie assai più basse, ci sarebbe veramente da preoccupar­si. Le conseguenz­e sanitarie di questa situazione sono gravi: in particolar­e patologie infiammato­rie, degenerati­ve e tumorali che colpiscono organi importanti come il polmone, il cuore, il cervello».

Gaianigo rilancia gli ultimi dati diffusi dall’Appa: la maggior fonte degli «NOx» è il traffico veicolare, responsabi­le del 68% del totale. L’industria, in questo caso, è responsabi­le solo per l’11% e lo stesso dato lo fa registrare il riscaldame­nto domestico. Dell’inquinamen­to da traffico, il 70% ha origine urbana, mentre l’A22 è responsabi­le per un 30% (40% a Oltrisarco). «Alcune vie, per la loro conformazi­one, presentano uno scarso ricambio d’aria, presentand­o alti tassi di inquinamen­to fino al terzo piano delle case — ricorda Gaianigo —. Si chiama effetto canyon».

Soluzioni? «Occorre potenziare il trasporto pubblico —sostiene il medico — e interrare l’A22, ma ci vorranno anni. Ho presentato una mozione in cui chiedo un sistema di controllo telematico delle entrate in città: il ticket di ingresso può diventare operativo in meno di un anno, così da frenare l’assalto alla città di 60-70.000 auto al giorno. Non sono ottimista: l’idea sarà bocciata come altre da me presentate».

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Impegnato Il medico ambientali­sta Pierluigi Gaianigo, qui con la collega Patrizia Zambai

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