Medaglia «trentina» Bertagnolli bronzo nella discesa libera
Paralimpiadi, è trentina la prima medaglia azzurra
TRENTO Avvio di Paralimpiadi da incorniciare per la truppa azzurra partita alla volta di Pyeongchang. Già nel primo giorno di gare l’Italia riesce a cancellare lo «zero» nel medagliere di Sochi, grazie al bronzo che arriva dal Trentino con Giacomo Bertagnolli. Lo sciatore ha conquistato il terzo posto nella discesa libera per ipovedenti, categoria «visually impaired», grazie all’aiuto della guida e amico Fabrizio Casal: i due, entrambi classe 1999, sono usciti alla distanza e hanno chiuso dietro al canadese Marcoux e allo slovacco Krako. «Non speravamo in un risultato del genere — ha detto a fine gara Bertagnolli — ma ora pensiamo a fare ancora meglio». Soddisfatto e con il bronzo al collo anche Casal: «Abbiamo sciato senza pressione, adesso siamo ancora più carichi e per assurdo forse la pressione l’avremo adesso», ha spiegato. Grande esordio anche per la Nazionale di sledge hockey, che ha battuto la Norvegia per 3 a 2.
Nel frattempo, dopo le Olimpiadi, continua la Coppa del mondo di sci, avara di soddisfazioni però per gli italiani. Nella discesa libera maschile di Kivtjell la vittoria è andata al tedesco Thomas Dressen, che a sorpresa ha anticipato di 8 centesimi lo svizzero Beat Feuz e di 17 centesimi l’idolo di casa Aksel Lund Svindal. Quinto posto per Christof Innerhofer, staccato di appena 15 centesimi dal podio, mentre Dominik Paris è finito ottavo. Nella classifica di specialità Feuz allunga in vetta con 622 punti contro i 562 di Svindal, Paris è quarto con 366, alle spalle di Dressen con 401.
Mikaela Shiffrin ha trionfato nello slalom femminile di Ofterschwang e conquistato la quinta coppa di specialità in carriera, che si aggiunge al trionfo nella classifica generale. La statunitense ha chiuso con soli 9 centesimi di vantaggio sulla svizzera Wendy Holdener e 72 sulla svedese Frida Hansdotter. La prima delle azzurre è Chiara Costazza che ha confermato il 15esimo posto in entrambe le manche. “Non sono soddisfatta della mia prova – ha raccontato al traguardo la trentina – su questo tipo di neve salata fatico a trovare il giusto feeling, adesso guardiamo ad Are, è una pista in cui ho alternato buone prestazioni ad altre meno brillanti, vedremo cosa succederà”.