Povertà, nuove sfide L’occupazione è il tema centrale
A queste piaghe sociali, si aggiungono «il calo della comunità cristiana e pastorale, le fatiche educazionali e i volontari, seppur di numero costante (circa 400 quelli della Caritas in Trentino, di età avanzata», fattori che ostacolano la pratica della carità. La diversificazione delle categorie di poveri, poi, aumenta la necessità di accompagnare le persone «in percorsi più lunghi di un tempo, intrisi di input relazionali». Il mero assistenzialismo non è conveniente «perché a lungo termine non cambia le condizioni delle persone». «Alcuni provvedimenti di supporto economico, come il Reddito d’inclusione (Rei), sono doverosi — specifica il direttore della Caritas trentina — Ma la lotta strutturale alla povertà deve essere accompagnata da un progetto sulle persone, con le persone».
Proposte inadeguate
I cambiamenti più importanti si notano proprio nelle richieste dei sussidi economici. «Alcune delle nostre proposte di aiuto economico non sono più adeguate al periodo