Gli ingegneri studiano il Bbt, via al master
Geotecnica per le infrastrutture, nuovo corso all’università Federico II di Napoli
«Cogliere l’occasione della realizzazione del Bbt per compiere attività di studio e di ricerca su aspetti tecnici, gestionali, giuridici e amministrativi, che consentano di evolvere la conoscenza nel settore dell’ingegneria delle infrastrutture». È questo secondo Raffaele Zurlo, amministratore di parte italiana della società Bbt Se, l’obiettivo principale dell’attivazione del nuovo master di II livello in «Geotecnica per le infrastrutture» inaugurato venerdì all’università di Napoli Federico II. «Il master mira a formare ingegneri dell’area civile altamente specializzati nel settore dell’ingegneria geotecnica, capaci di affrontare le fasi di progettazione e costruzione delle opere geotecniche di rilevanti dimensioni e complessità tipiche delle grandi infrastrutture» precisa Zurlo. La prima lezione del master, cui partecipano collaboratori di Bbt in qualità di relatori, si svolgerà il prossimo 23 marzo e riguarderà gli aspetti legati ai bandi, agli affidamenti e ai contratti nell’ambito di una dettagliata analisi del «contesto legislativo per la definizione e attribuzione dei lotti italiani della galleria di base del Brennero e attuale contesto legislativo per gli appalti pubblici». La nuova proposta formativa è stata accolta con indubbio interesse da parte del pubblico, al punto che le richieste di partecipazione sono state ben più dei 15 posti a disposizione.
Il master di II livello ha durata di un anno e un costo di 3.000 euro. La creazione del master vuole fra le altre cose lanciare la volata al «World Tunnelling Congress», il massimo evento specialistico dedicato al mondo del sotterraneo, che dal 3 al 9 maggio 2019 avrà sede proprio nella città partenopea nell’ambito della Mostra di Oltremare. «L’investimento sulla formazione ingegneristica è strategico» spiega Zurlo. E i dati lo dimostrano. Da oggi al 2030 sono stimati investimenti nel settore delle infrastrutture a livello globale per un valore che supera i 49 trilioni di dollari. Solo in Italia il piano degli investimenti infrastrutturali prevede nei prossimi anni (2017-2032) una previsione di spesa pari a 47,5 miliardi di euro. Ecco perché Bbt Se intende investire anche sulla formazione dei futuri ingegneri che lavoreranno a questi progetti.
«La collaborazione con istituti universitari internazionale è sempre stata incoraggiata dalla nostra società, tanto che negli ultimi anni, sono stati numerosi gli studenti universitari o neolaureati che hanno trascorso un periodo di tirocinio alla nostra Società di progetto, di durata variabile tra quattro settimane e sei mesi. Più di 30 tesi di laurea o di Master post-laurea e quattro tesi di dottorato sono state redatte da studenti di diverse nazionalità su aspetti relativi alla galleria di base del Brennero» ricorda Zurlo.