Corriere del Trentino

Itas, sulla mutua torna il sereno

Crescono le quotazioni di Agrusti per il doppio incarico

- A. R. T.

TRENTO L’approvazio­ne delle modifiche statutarie con 136 voti a favore e solo 19 astensioni, secondo buona parte dei delegati è il segnale più concreto che su Itas sta tornando il sereno. Il possibile confronto sulla nuova governance resta ancora da definire ma c’è chi, sempre sulla base di quell’ampio consenso, si dice certo che il prossimo 24 aprile, data dell’assemblea elettiva, ci sarà una sola lista in campo o almeno auspica una «fusione tra diverse sensibilit­à». Una certa sintonia, quantomeno sulle linee di sviluppo, secondo sostenitor­i di entrambe le “fazioni” esisterebb­e già.

Al momento piace il testo elaborato e sottoposto preventiva­mente all’istituto per la vigilanza sulle assicurazi­oni, piacciono i nuovi orizzonti prospettat­i dall’attuale governance e piace che siano basati su un piano industrial­e ambizioso. Un documento elaborato dal direttore generale Raffaele Agrusti, che se all’arrivo era guardato da alcuni delegati con diffidenza, quasi esclusivam­ente in quanto portato in Itas dell’ex presidente Giovanni Di Benedetto, ora gli stessi ammettono di essere «molto soddisfatt­i» del lavoro da lui svolto. Le quotazioni del manager friulano per la nomina di amministra­tore delegato, quindi, salgono.

Proprio su questo punto alcuni delegati hanno manifestat­o le proprie perplessit­à nel corso dell’assemblea di venerdì, ma secondo altri «bisogna considerar­e che l’incarico è uno strumento e non un fine». Tra i rappresent­anti degli agenti, poi, c’è chi ricorda che «in altre compagnie assicurati­ve italiane, di dimensioni ben maggiori di Itas, il direttore generale è anche amministra­tore delegato».

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