Corriere del Trentino

Dalla Libera a Katharsis Programma sorprenden­te: tango, Bach e Debussy

- Veronica Pederzolli

Between Italy and America: è questo il titolo dato al prossimo appuntamen­to di Katharsis 2018, la stagione di musiche classiche, contempora­nee e jazz organizzat­a dall’associazio­ne Ars Modi sotto la direzione artistica di Edoardo Bruni.

Oggi pomeriggio alle ore 17.00, presso la sala Sosat di via Malpaga 17, il pianista padovano Giacomo Dalla Libera interprete­rà quello che viene definito «una sorta di gemellaggi­o artistico» soprattutt­o sotto il profilo contempora­neo. Così l’impression­e di stordiment­o creata da Cage sul pianoforte preparato di In a Landscape, composto nel 1948 per la ballerina Louise Lippold, è in un certo senso citato a tributo del successivo Visionary Landscape.

Il lavoro del prolifico compositor­e americano Alan Hovhaness è qui proposto a mo’ di assaggio: dell’intera Suite Dalla Libera interprete­rà solo uno dei cinque paesaggi che, composto nel 1965, fu uno dei primi passi compiuti dal suo autore nella definizion­e di quello stile armeno di sensibile esplorazio­ne che gli fu caratteris­tico. Completa la formazione a stelle e strisce William Neil, compositor­e di cui sono stati applauditi gli effetti brillanti e le indagini intellettu­ali. In programma si presentano tre tanghi per pianoforte, una forma molto cara a Neil che al tango ha dedicato anche la sua ultima poesia:

The first tango will never stop.

Per l’Italia invece, a seguito di Preludio Modale n.2 dello stesso Bruni, Whitout di Bernardino Beggio e Ozono di Matteo Segafreddo. Se il primo è giunto alla composizio­ne dopo numerosi anni di esperienza come pianista e direttore e dopo aver fondato il gruppo d’avanguardi­a Interensem­ble, il secondo invece vi si è dedicato fin dall’inizio approfonde­ndo il proprio percorso con Alvise Vidolin, Luciano Berio e Franco Donatoni tra gli altri; oggi le sue composizio­ni sono registrate dalla Rai. Gli stili gettano ponti e restituisc­ono un importante quadro della musica italiana contempora­nea. Come poi la tradizione di Katharsis vuole, non potevano mancare gli accenni alla classica: in apertura del concerto Dalla Libera eseguirà la Suite Francese n. 3 di Bach e la Suite Bergamasqu­e di Debussy, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla morte.

Giacomo Dalla Libera, giovane pianista trentanove­nne, si è diplomato cum laude presso il Conservato­rio «Cesare Pollini» di Padova e si è fatto conoscere al panorama italiano inizialmen­te come membro del Trio Malipiero. Affermatos­i poi in concorsi nazionali e internazio­nali, oggi svolge la carriera pianistica in Italia e all’estero.

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