«Learning from the Alps» L’Arco alpino in 22 opere
«Abbiamo lavorato per creare un’installazione centrale che sia una sintesi fisica del percorso sviluppato dai quindici pannelli. Si tratta di una struttura tridimensionale che riproduce la morfologia dell’Arco alpino, costruita con delle lame poi lavorate con il taglio laser. Posta al centro, rappresenta una sorta di guida alla mostra, materializzando fisicamente i concetti analizzati». Come racconta Giacomo Codroico, presidente di Acropoli Trento, sarà questa installazione il cuore della Rassegna architettura Arco Alpino 2016: Learning from
the Alps che sarà inaugurata martedì alle 18 presso la sede del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica dell’Università di Trento (in via Mesiano 77).
L’allestimento è stato curato da un gruppo di progettazione dell’associazione universitaria Acropoli Trento in collaborazione con l’architetto Alberto Winterle, presidente dell’Associazione architetti Arco Alpino, l’Ordine degli architetti della provincia, la rivista Turris Babel e lo stesso dipartimento dell’ateneo trentino. Il gruppo raccoglie soci di Acropoli, studenti e neolaureati del corso di ingegneria edile/architettura che hanno potuto cimentarsi con un progetto di allestimento. Attraverso quindici pannelli, la mostra rappresenta ventidue opere situate nelle nove province facenti parte dell’Associazione architetti Arco Alpino, scelte dalla giuria in quanto rappresentative di un’architettura in grado di confrontarsi positivamente con il territorio, di interpretarlo e di costruire un dialogo con lo straordinario paesaggio alpino. L’allestimento di Acropoli aggiunge però una personale interpretazione attraverso una visione degli studenti sul tema dell’architettura alpina. «L’installazione condurrà il visitatore quasi a scalare metaforicamente una montagna. In esposizione incontrerà anche due pannelli, uno a inizio e l’altro a fine percorso, che affronteranno una riflessione sull’architettura dell’Arco Alpino e su quello che può insegnare a noi studenti. Ci sarà anche una selezione di progetti da noi affrontati durante i vari corsi di composizione e di paesaggio», conclude Codroico.
Visitabile fino al 13 aprile, l’esposizione si sviluppa negli spazi ottagonali dei diversi piani dell’edificio. L’idea progettuale alla base è stata quella di richiamare all’interno del percorso di visita il tema della montagna e dell’ascesa in quota, collocando i pannelli espositivi in punti strategici e guidando il visitatore lungo un cammino predefinito. I pannelli rappresentano una ventina di opere selezionate dalla giuria del Premio. Ognuna di queste dialoga con il contesto alpino di cui fa parte.