Aquaspace, la protesta scende in strada
Depuratore sequestrato, operai preoccupati: le forze politiche diano un segnale
Manifestazione ieri mattina ai cancelli di Aquaspace, a Rovereto, con tanto di blocco stradale. Il sequestro del depuratore mette a rischio il lavoro di circa 80 persone, compresi i 65 che lavorano nel ramo roveretano di Tessil4. Lo dicono i sindacati, che chiedono alla politica di spingere affinché gli accertamenti della magistratura siano velocizzati. Infatti la struttura potrebbe resistere per circa 50 giorni, poi si parlerebbe di delocalizzazione o altri prodotti.
ROVERETO «La politica intervenga per accelerare i tempi. Altrimenti il sequestro del depuratore di Aquaspace, potrebbe portare alla perdita di 80 posti di lavoro. Infatti, se l’impianto tornasse a lavorare regolarmente, ma troppo in là nel tempo, c’è il rischio di compromettere l’attività di Aquaspace e del ramo roveretano di Tessil4». Questo il messaggio che i dipendenti e i lavoratori hanno lanciato ieri, manifestando ai cancelli dello stabilimento di Rovereto e per un breve intervallo bloccando il traffico di via del Garda.
Osvaldo Angiolini (Uiltec), Ivana Dal Forno (Femca Cisl) e Franco Weber (Filctem Cgil) hanno spiegato i risultati dell’incontro con Adriano Vivaldi, ad di Aquafil. Aquaspace con il suo depuratore offre un importante servizio per il ramo roveretano di Tessil4, che si occupa di tintoria di filo. «Senza servizio di depurazione non c’è alternativa: è il gioco il sito produttivo» hanno detto i sindacati, con pesanti conseguenze per i circa 15 addetti Aquaspace e i 65-70 di Tessil4 Rovereto. In questa fase, secondo Weber, «c’è la possibilità di resistere per circa una cinquantina di giorni, sfruttando le ferie, ma non si può andare molto oltre». Dal Forno ha chiarito: «Si stanno già studiando soluzioni alternative: o lavorare un tipo di filati diversi, oppure delocalizzare». In sostanza, senza il depuratore (che non offre servizi solo a Tessil4), l’azienda «dovrebbe aggiungere un 7% di costi in più». Senza questo sgravio il business non reggerebbe più.
Riguardo i problemi del depuratore, «gli atti sono in mano alla magistratura — hanno detto i sindacati —, con l’incidente probatorio fissato per il 21 marzo. Serve una risposta veloce, altrimenti se passa troppo tempo saranno guai. La politica ha la possibilità di chiedere di accelerare le procedure». Alla richiesta di incontro urgente fatta venerdì dai sindacati, l’assessore Alessandro Olivi ha risposto fissando l’appuntamento per oggi alle 14.30. Ieri a Rovereto, a seguire la manifestazione, fra i politici c’era solo Filippo Degasperi, «per forza che poi votiamo Cinque stelle» ha ammesso un operaio avvicinandosi. «La politica si svegli — ha affermato il consigliere — in questi giorni stanno dormendo un sonno sereno, non hanno capito nemmeno il messaggio scaturito dalle elezioni. Questi lavoratori sono fra l’incudine e il martello, da una parte l’azienda, dall’altra la magistratura, che si muove per questioni ambientali. Due anni fa noi abbiamo segnalato la questione, ma ci è stato detto che non ci sono problemi. Non era così. La politica si deve svegliare ma attenzione: l’idea non deve essere che per salvare i posti si sacrifica l’ambiente».
Sindacati La proprietà sta già cercando soluzioni alternative: prodotti diversi o delocalizzazione