Biciclette rubate, nessun quartiere si salva
La ricerca di Sansone analizza le zone più colpite. «Il 10% dei mezzi viene ritrovato»
BOLZANO Bolzano è certamente la città della bicicletta in Italia e sul tema della mobilità a due ruote attira l’attenzione di tutti i ricercatori italiani. Il capoluogo altoatesino, stavolta, è passato sotto la lente di ingrandimento di Tommaso Sansone, ricercatore del Politecnico di Milano insignito del Premio Treccani Web per un’analisi dei furti di biciclette dell’area urbana meneghina. Vista l’importanza della bici a Bolzano, l’esperto ha deciso di studiare anche la realtà altoatesina approfondendola con interviste sui gruppi social (tra cui uno specificatamente dedicato «Bici rubate Bolzano – Segnalazioni») e un questionario apposito. Il periodo di riferimento sono gli ultimi quattro anni.
I risultati sono stati pubblicati sulla rivista on line «The Submarine» e riportano una mappa chiara degli episodi di furto in città. Nessun quartiere sembra salvarsi anche se le linee di tendenza sono chiare: i ladri si concentrano principalmente in Centro e a Don Bosco. Ancora più nel dettaglio il maggior numero di colpi si sono verificati nella zona dell’Università, del Museo Archelogico poi al Twenty e al Lido. La strada popolare più martoriata è viale Europa seguita da via Milano, via Cagliari e via Palermo. Relativamente più tranquilli si rivelano Gries-San Quirino e Oltrisarco-Aslago.
«Ciò che stupisce della distribuzione del rischio a Bolzano — spiega Sansone — è la densità perché i punti dove sono avvenuti i furti sono piuttosto ravvicinati l’uno con l’altro tanto che nessuna zona pare essere esclusa dal fenomeno. Vi è poi una crescente sfumatura verso le periferie perché abbiamo ricevuto pochissime segnalazioni vicino alla Fiera, ancora meno nei pressi dell’aeroporto e via via a sparire lungo via Maso della Pieve. Pochissimi gli episodi a San Giacomo o a Laives. A nord-ovest, invece, nessun furto segnalato in via Merano, a Frangarto o a Settequerce». Scendendo ancora più nel dettaglio desta curiosità come le vie longitudinali di via Resia e viale Druso abbiano un fattore di rischio molto più basso rispetto alle arterie centrali decisamente colpite.
Ci sono, inoltre, delle peculiarità specifiche per Bolzano. «È singolare come le bici sottratte vengano spesso ritrovate in altri punti delle città. Il rapporto è di circa un mezzo ritrovato ogni 10. Si tratta di un’enormità considerando che a Milano parliamo di 20 biciclette rinvenute a fronte di 18.000 che scompaiono ogni anno. Parliamo del 10% bolzanino contro l’1,3% del capoluogo lombardo». Un dato che porta gli abitanti di Bolzano a fare quello che in altre città nessuno fa: pubblicare annunci dei mezzi rubati. «C’è la consapevolezza che difficilmente le biciclette vengono portare fuori dai confini comunali abbinata ad un buon senso civico. Su Facebook, inoltre, 3 post su 4 sono condivisioni di mezzi rubati ad altre persone e solo 1 su 4 è direttamente postato dal proprietario. C’è una forte solidarietà frutto di una cultura particolare per la bicicletta» spiega lo studioso.
Per quanto riguarda il modus operandi dei ladri «The Submarine» rivela come agiscano quasi sempre percorrendo i perimetri stradali tra le 16 e le 22. Divisa a metà la distribuzione per zona dei furti: 50% in aree pubbliche e 50% all’interno di proprietà private. Ci sono, tuttavia, degli errori evidenti anche da parte dei proprietari. «Quasi nessuno utilizza il lucchetto ad U e spesso per ridurre i furti basterebbe questo. L’assessora Maria Laura Lorenzini ha spiegato di voler incentivare l’acquisto di bici usate e risistemate dalle cooperative locali consigliando contestualmente la punzonatura. In realtà servirebbero misure più efficaci come il rafforzamento delle forze dell’ordine nelle aree più colpite, la richiesta al Twenty di installare rastrelliere più robuste e gli incentivi per gli acquisti di Gps. Molto semplicemente, infine, le istituzioni potrebbero utilizzare i propri canali social per spingere la popolazione ad utilizzare un valido antifurto per assicurare il mezzo in maniera efficace» conclude.
Il pregio «C’è grande senso civico e la società è solidale»