NOBILI PROCLAMI ECOLOGICI E DISIMPEGNO QUOTIDIANO
Ho trovato molto interessante l’editoriale firmato da Nicola Lugaresi apparso sul Corriere del Trentino di ieri, riguardante il tema del rapporto tra università e ambiente. Non conosco l’ambiente universitario per trarre dei giudizi. Ma leggendo questa riflessione, molto puntuale, sono rimasta colpita da due passaggi: il primo riguarda l’uso della parola sostenibilità e l’altro il riferimento all’iniziativa «M’illumino di meno» dedicata al risparmio energetico. Nel primo caso, il continuo richiamo alla sostenibilità è diventato ormai una moda consolidata. Tutti parlano di sostenibilità, ma quanti la praticano veramente? Tempo fa il proprietario di «La Sportiva» aveva illustrato un progetto alternativo al rilancio di passo Rolle, un intervento incentrato sulla riqualificazione dell’esistente, senza la costruzione di nuovi impianti. Un’idea, insomma, incentrata su un turismo più dolce, meno mordi e fuggi, che non metteva in discussione l’esistente ma cercava alternative per il futuro, davanti anche a nuove richieste della clientela. Nel secondo caso, invece, l’iniziativa «M’illumino di meno», come bene scrive Lugaresi, rischia di rimanere unicamente un’esercitazione fine a se stessa. Non ci può essere risparmio energetico tenendo spente le luci per due
ore e solo una giornata all’anno. Ciò che voglio affermare è che tutte le iniziative legate al miglioramento dell’ambiente in cui viviamo sono positive e vanno sostenute. Ma poi ci deve essere lo scatto in più di calare nella realtà la teoria. A quanto pare, sotto tale punto di vista, la strada è ancora lunga. Simonetta Fontanari ARCO
Gentile signora Fontanari,
L’
iniziativa «M’illumino di meno» ha evidentemente un valore simbolico, perseguendo lo scopo di diffondere la consapevolezza che piccoli gesti possono avere grandi benefici se attuati collettivamente. Ma, appunto, simili eventi hanno significato se poi si traducono in comportamenti costanti e non si riducono a un impegno estemporaneo finalizzato a salvarsi la coscienza con poco sforzo.
Quanto alla moda del richiamo alla sostenibilità, condivido i suoi dubbi. Ai bei proclami devono seguire atti concreti, altrimenti rimaniamo nel campo della vuota retorica. Troppo spesso, inoltre, usiamo con leggerezza termini nobili per mistificare più o meno consapevolmente la realtà: la benzina, ad esempio, non può essere davvero «verde» ma solo meno inquinante.