Corriere del Trentino

NOBILI PROCLAMI ECOLOGICI E DISIMPEGNO QUOTIDIANO

- Il caso di Luca Malossini

Ho trovato molto interessan­te l’editoriale firmato da Nicola Lugaresi apparso sul Corriere del Trentino di ieri, riguardant­e il tema del rapporto tra università e ambiente. Non conosco l’ambiente universita­rio per trarre dei giudizi. Ma leggendo questa riflession­e, molto puntuale, sono rimasta colpita da due passaggi: il primo riguarda l’uso della parola sostenibil­ità e l’altro il riferiment­o all’iniziativa «M’illumino di meno» dedicata al risparmio energetico. Nel primo caso, il continuo richiamo alla sostenibil­ità è diventato ormai una moda consolidat­a. Tutti parlano di sostenibil­ità, ma quanti la praticano veramente? Tempo fa il proprietar­io di «La Sportiva» aveva illustrato un progetto alternativ­o al rilancio di passo Rolle, un intervento incentrato sulla riqualific­azione dell’esistente, senza la costruzion­e di nuovi impianti. Un’idea, insomma, incentrata su un turismo più dolce, meno mordi e fuggi, che non metteva in discussion­e l’esistente ma cercava alternativ­e per il futuro, davanti anche a nuove richieste della clientela. Nel secondo caso, invece, l’iniziativa «M’illumino di meno», come bene scrive Lugaresi, rischia di rimanere unicamente un’esercitazi­one fine a se stessa. Non ci può essere risparmio energetico tenendo spente le luci per due

ore e solo una giornata all’anno. Ciò che voglio affermare è che tutte le iniziative legate al migliorame­nto dell’ambiente in cui viviamo sono positive e vanno sostenute. Ma poi ci deve essere lo scatto in più di calare nella realtà la teoria. A quanto pare, sotto tale punto di vista, la strada è ancora lunga. Simonetta Fontanari ARCO

Gentile signora Fontanari,

L’

iniziativa «M’illumino di meno» ha evidenteme­nte un valore simbolico, perseguend­o lo scopo di diffondere la consapevol­ezza che piccoli gesti possono avere grandi benefici se attuati collettiva­mente. Ma, appunto, simili eventi hanno significat­o se poi si traducono in comportame­nti costanti e non si riducono a un impegno estemporan­eo finalizzat­o a salvarsi la coscienza con poco sforzo.

Quanto alla moda del richiamo alla sostenibil­ità, condivido i suoi dubbi. Ai bei proclami devono seguire atti concreti, altrimenti rimaniamo nel campo della vuota retorica. Troppo spesso, inoltre, usiamo con leggerezza termini nobili per mistificar­e più o meno consapevol­mente la realtà: la benzina, ad esempio, non può essere davvero «verde» ma solo meno inquinante.

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