Corriere del Trentino

Balasso al Sociale con Smith & Wesson

L’attore in scena dal 15 marzo: «Baricco ha scritto il personaggi­o per me, ne sono lusingato»

- Chiara Marsilli

Torna in regione una triade di artisti molto amati con uno spettacolo di grande successo. Già programmat­o nella stagione 2016/2017 dello Stabile di Bolzano, a calcare il palco del Teatro Sociale di Trento dal 15 al 18 marzo sarà Smith & Wesson di Alessandro Baricco, per la regia di Gabriele Vacis e con tra gli interpreti Natalino Balasso. Un lavoro nato dal fortunato sodalizio artistico tra regista e lo scrittore, il quale ha scritto il testo costruendo la parte di Smith addosso alla fisicità teatrale dell’attore Balasso. Natalino Balasso, che storia racconta Smith & Wesson?

«Nei primissimi anni del Novecento presso le Cascate del Niagara due perdigiorn­o di mezza età delusi dalla vita cercano di nasconders­i dal mondo: il meteorolog­o Tom Smith e il pescatore Jerry Wesson, interpreta­to da Fausto Russo Alesi. I due vengono raggiunti da una giovane ragazza, Rachel Green (impersonat­a da Camilla Nigro,

ndr) che porta una ventata di vitalità nella loro baracca stantia e che, per una rivincita verso il mondo maschile in cui vive, li coinvolge in un’impresa da pazzi». Com’è il suo personaggi­o?

«Smith è un meteorolog­o che inventa un metodo di previsione basato sulla memoria. Il suo metodo aiuta le persone a riportare a galla momenti lontani e dimenticat­i: che tempo faceva il giorno della morte del padre, quando sono saliti per la prima volta sul treno, hanno baciato una donna o vinto una gara. Quest’opera di memoria collettiva viene trasformat­a in un improbabil­e modello statistico di previsione del tempo simile a quello del lotto. Come tutti e tre i personaggi, anche Smith ha un passato da nascondere e un conflitto col padre». Cosa significa sapere che Baricco ha scritto il personaggi­o

scegliendo lei come interprete?

«Ammiro molto Baricco e mi piace il suo modo di scrivere, quindi ne sono stato lusingato. Allo stesso modo, Baricco ha una confidenza intellettu­ale di molti anni con Vacis, e ha voluto che il regista fosse lui. Avevo lavorato con Vacis in molti spettacoli ed è uno dei pochi registi di cui mi fido, perciò ho accettato di buon grado di farmi guidare in scena. In quanto attore mi adatto alle esigenze emotive del testo e il mio personaggi­o in Smith & Wesson è il meno comico di tutti. In questo spettacolo c’è un’ironia sottile: si sorride molto ma non ci sono grasse risate. Il risultato è uno spettacolo che va visto nel suo insieme, un lavoro complesso e raffinato che sotto un’apparente superficia­lità ha dei significat­i molto profondi».

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Impegnato Natalino Balasso al Teatro Sociale di Trento

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