Edilizia popolare Mille richieste, assegnate 154 case
Nuovi alloggi, si mira al recupero dell’ex Atesina. Affitti, soddisfatte tutte le domande
TRENTO Nel 2017 sono stati assegnati a titolo definitivo 154 alloggi pubblici, dando risposta stabile a 445 cittadini, a fronte di 1.078 richieste (603 di cittadini dell’Unione europea, 475 di Paesi esterni) in graduatoria nel 2016. A queste si sommano 17 assegnazioni per l’emergenza abitativa, che hanno garantito un tetto a 69 persone, altrimenti in difficoltà. A ridurre la pressione, anche 85 appartamenti a canone moderato (opzione riservata a nuclei con Icef tra 0,16 e 0,39) che, con una riduzione del 30% rispetto ai prezzi medi del libero mercato, ha soddisfatto 219 utenti.
Questo il quadro definito, ieri pomeriggio, in commissione comunale Politiche abitative, dall’assessora Maria Chiara Franzoia, chiamata a fare il punto sulla situazione a Trento e nella Val d’Adige (Aldeno, Cimone, Garniga Terme) dopo che, nel 2017, si è registrata una leggera ripresa delle richieste di aiuto, dopo anni di calo. I cittadini interessati e muniti dei requisiti (residenza regolare da almeno tre anni, con Icef allo 0,21 per il contributo integrativo e allo 0,23 per l’alloggio, lavoro o iscrizione ai centri per l’impiego) devono presentare ogni anno i moduli tra l’1 luglio e il 30 novembre. Così, nel secondo semestre 2017 so2018 no state presentate 1.164 domande di alloggi popolari e 1.304 di contributo integrativo. Numeri che segnano una leggera ripresa della richiesta, interrompendo la riduzione costante iniziata dopo il picco 2013, quando si arrivò a quota 2.154 nella graduatoria alloggi e a 2.072 domande di contributo. Secondo i dati riportati, nel 2017 è stata soddisfatta la totalità delle 1.175 richieste di integrazione (633 cittadini comunitari, 542 extra Ue), di cui 980 con risorse comunali e le restanti 195 con contributi della Provincia, tornando così ai livelli pre 2013, quando si scese al 70%, come nel 2014. Nel 2015 si era arrivati al minimo del 50% su 1.825 domande Nel 2016 era stato evaso il 56% delle 1.571 richieste. Il contributo medio mensile erogato è stato di circa 200 euro, cifra non distante dai 228,90 euro di risparmio mensile stimato per i residenti in alloggi pubblici, rispetto alle tariffe imposte agli inquilini sul libero mercato. Per il 2018 le domande da smaltire sono 1.304, di cui 560 da cittadini Ue. A queste vanno sommate 1.164 richieste di alloggi (485 di cittadini extra Ue), di cui 32 già assolte, con 6 risposte di emergenza abitativa. Su questo versante, confermata per il una dotazione di 18 appartamenti, di cui 16 a canone sostenibile e 2 concordati.
Gli sfratti nel primo bimestre 2018 sono stati 18. Negli anni si è registrata una costante flessione. Dopo lo zenit di 146 nel 2014, si è scesi a 112 nel 2015, 104 nel 2016, 91 nel 2017. Tra i progetti per ampliare il numero di case pubbliche, il Comune ha presentato la candidatura per un bando europeo, con il progetti di riqualificazione dell’area Ex Atesina, per realizzare dai 10 ai 15 nuovi appartamenti, affiancati da un parco pubblico di 6.000 metri quadrati e una piazza coperta di 3.000. L’investimento stimato è di 5 milioni di euro, di cui 4 si auspica arrivino dall’Europa. Attualmente la dotazione di alloggi per uso sociale è di 5.112 unità di cui 4097 dell’Istituto trentino per l’edilizia abitativa (Itea), 455 comunali, 290 convenzionati con la Fondazione Crosina Sartori, 270 a canone moderato da proprietari privati diversi. Complessivamente al 31 dicembre scorso si stima che siano 14.434 i cittadini della Val d’Adige che fruiscono di alloggi di edilizia abitativa pubblica, con una incidenza pari al 12% della popolazione residente nel territorio.