Sassi contro otto vetrate della Cooperazione, pista anarchica Condanna di Rossi e Dorigatti. Il leader leghista chiama Fezzi
Reazioni L’appello del governato re: «Abbassa re i toni, serve il dialogo»
TRENTO Era a chiaro a tutti che l’arrivo del leader del Carroccio, Matteo Salvini, a Trento per festeggiare il trionfo alle Politiche e lanciare la campagna elettorale in vista delle provinciali di ottobre, avrebbe scatenato tensioni. Ma la scorsa notte, ancora una volta, si è superato il muro della protesta democratica.
Un gruppo di giovani incappucciati pare otto in tutto, verso mezzanotte, armati di grossi sanpietrini, hanno sfondato a sassate (sono stati trovati 13 sanpietrini) otto vetrate della sala conferenze della sede della Cooperazione trentina di via Segantini. Un atto mirato, non rivendicato. Ma su nuovo atto vandalico (la notte precedente è stato preso di mira il palazzo di giustizia) si allunga l’ombra anarchica. Solo sospetti per ora, non ci sono rivendicazioni. Carabinieri e polizia hanno avviato un’indagine e hanno acquisito i filmati delle telecamere di sorveglianza per cercare elementi utili a risalire ai dissidenti. Dai filmati si vede un gruppo di giovani incappucciati mentre lancia sassi. Ieri mattina le vetrate sono state coperte con del nastro adesivo in attesa di essere cambiate. Si stimano danni per 10.000 euro. Dura la condanna della politica e ieri Salvini ha chiamato il presidente della Federzione Mauro Fezzi per scusarsi. «Perché anche se involontariamente è mia la colpa di quanto è successo» ha detto. «Cinque delinquenti non rappresentano i trentini» ha aggiunto su twitter.
Lancia un appello «ad abbassare i toni» il governatore Ugo Rossi. «L’unica strada per risolvere le tensioni, che inevitabilmente si creano in una società aperta e dinamica, è quella del dialogo e del confronto civile». Dura la condanna anche di Bruno Dorigatti, presidente del Consiglio provinciale, che parla di «un atto di offesa» e da parte dei sindacati.