Corriere del Trentino

La simbologia di via Segantini Dall’Ulivo al Carroccio

- di Simone Casalini

La sala della cooperazio­ne di via Segantini a Trento è stata per anni il domicilio del centrosini­stra autonomist­a. Qui celebravan­o i congressi Margherita e Ds — e poi i loro eredi —, qui Romano Prodi, forte di un antico legame con il territorio, teneva i suoi comizi nell’era ulivista, qui è transitato anche Matteo Renzi. Non è solo un’affinità elettiva, ma anche di consenso perché la «cooperazio­ne bianca» è stata uno dei pilastri di affermazio­ne del centrosini­stra nel tempo post-democristi­ano.

La scelta di Matteo Salvini di glorificar­e, ieri sera, nel quartier generale della cooperazio­ne l’exploit della Lega alle elezioni politiche ha dunque il significat­o di una sfida. L’incontro avvia, infatti, la «campagna d’ottobre» per le elezioni provincial­i come lo stesso leader della Lega ha dichiarato all’indomani del successo alla nostra Marika Damaggio: «Il Trentino è una delle realtà che mi dà più orgoglio e mi consegna maggiori responsabi­lità. Ora vogliamo governare la Provincia».

Il 4 marzo ha marcato l’omologazio­ne del Trentino al voto del Nordest e chiuso un ciclo storico con la sconfitta di alcuni suoi fondatori (Lorenzo Dellai in testa). In questa breccia alimentata dalla crisi della cooperazio­ne e del blocco sociale che sorregge il centrosini­stra, avanza l’idea corsara (o l’illusione?) del centrodest­ra di spegnere un’anomalia fiorita nel 1998 con la nascita della Margherita. Non sarà semplice né automatico perché le provincial­i rispondono ad altri criteri di consenso e cambierà anche la consistenz­a dell’elettorato. Per entrambi gli schieramen­ti la battaglia elettorale sull’Adige sarà, comunque, politicame­nte lo spartiacqu­e di un nuovo corso.

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2007 Prodi in Federcoop da premier

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