«Un dolore inimmaginabile, siamo sconvolti»
Comunità in lutto. Il primo cittadino di Badia: eravamo insieme alla Coppa del mondo di sci
I primi ad arrivare davanti alla chiesa del Sacro Cuore, visibilmente commossi, sono stati il sindaco di Badia Giacomo Frenademetz e il collega primo cittadino di La Valle Angel Miribung. Hanno dato una mano ad accompagnare la bara con la salma di Andreas lungo la navata centrale della chiesa, poi hanno atteso l’arrivo della famiglia Rottonara per porgere le loro condoglianze. «Certo che lo conoscevo bene Andreas, e non solo per essere il figlio del mio collega di Corvara — spiega Frenademetz — una delle ultime volte che li ho visto siamo andati insieme, in macchina con suo papà Robert, a vedere la gara di Coppa del Mondo in val Gardena. Adesso l’ho appena rivisto in chiesa e non sono riuscito a trattenere le lacrime. Per una famiglia, è un dolore inimmaginabile. Il destino ti può provare in tanti modi, ma quando ti tocca i figli è uno strazio indicibile. Sentiamo di dover stare vicini al nostro amico e collega in questo suo immenso dolore».
«Dapprima si è parlato di un ventenne travolto da una valanga — racconta invece Damiano Dapunt, direttore dell’Apt di Corvara — e già così la notizia ti addolora. Quando poi, qualche minuto dopo, apprendi che si tratta di un ragazzo del paese, di un amico di tuo figlio, e che con la sua famiglia ci si conosce da sempre, allora lo strazio diventa lacerante, ti mancano le parole e davvero non sai più cosa dire».
Il volto di Andreas campeggia anche sulla vetrata del Bar Corf, ai piedi degli impianti della pista Boè. Un luogo che lui frequentava spesso, e per questo i gestori hanno affisso il manifesto con l’annuncio dei funerali. «Lo conoscevo abbastanza bene, ma proprio per questo ora non mi sento di aggiungere nulla», spiega uno dei camerieri del locale. Passo svelto in direzione della chiesa parrocchiale, una signora del paese ricorda: «Conosco la sua mamma, maestra elementare in paese, e lui aveva frequentato le scuole medie con i miei nipoti, poi lo avevo perso di vista. Una tragedia enorme».