Corriere del Trentino

Il poeta cesellator­e Francesco Moncher solista al pianoforte su Segatta e Priori

- Veronica Pederzolli

«La Piccola Orchestra Lumière è come i Beatles: finora ha quasi sempre eseguito solo musica mia», racconta ridendo il giovane compositor­e trentino Nicola Segatta, membro e presidente della formazione ormai «adottata» dalla Filarmonic­a di Trento come orchestra residente. Costituita­si nel 2011 la Lumière si è già fatta conoscere al Konzerthau­s di Vienna, all’università Luiss di Roma, alla CBS di Shanghai e al Festival Bolsko Lito in Croazia. La conosce ovviamente anche Trento, che domenica ne potrà osservare il cambio veste per i Concerti della Domenica della Filarmonic­a. Grazie a una commission­e di quest’ultima, infatti, alle 10:30 l’orchestra eseguirà tre prime assolute con pianoforte solista. Tra queste non manca ovviamente un brano di Segatta che presenta il suo Concerto per pianoforte, nato d’istinto. «Stavo suonando una melodia al piano e il mio amico John mi disse che sarebbe potuto diventare un concerto per pianoforte: lo scrissi nel 2016 in un’operazione ottocentes­ca ma surreale che lo rende del tutto contempora­neo». L’eccezional­ità del programma però vede la Lumière impegnata anche su due partiture di altri compositor­i. Innanzitut­to Massimo Priori, insegnante di composizio­ne presso il Conservato­rio Bonporti, con il suo

Piccolo concerto n.1. «Nel comporlo – racconta Priori – ho pensato all’occasione: dopo averlo ascoltato la gente va a pranzo, mai vorrei che qualcosa gli restasse sullo stomaco! Così ho ideato un pezzo brillante lontano dall’avanguardi­a che guarda a Šostakovi portando gli stilemi tradiziona­li nel contempora­neo. Nel suo ottimismo lo si potrebbe definire stilistica­mente un Britten all’italiana, senza la pretesa però di esserlo». Conclude le commission­i Waiting, Serenata per Elisa di Claudio Bonometti, compositor­e bresciano, che si concentra sull’ensemble da camera. «Di certo Waiting non è un concerto per pianoforte, nonostante quest’ultimo abbia una sua voce particolar­e e fondamenta­le soprattutt­o nel primo e nel terzo movimento, dove la scrittura fa ricorso a stilemi minimalist­i», illustra Bonometti.

Solista al pianoforte è Francesco Maria Moncher, definito «cesellator­e di immagini poetiche» dal grande Maestro Aldo Ciccolini, suo padre musicale e insegnante, e certo non nuovo in questo ruolo. Nel suo promettent­e curriculum si legge dell’attività solistica con orchestre del calibro della Haydn, della Luigi Cherubini fondata da Muti, della Junge Philarmoni­e Salzburg e della World Youth Orchestra. Dirige il concerto il poliedrico musicista Giancarlo Guarino, che in terra trentina non necessita di presentazi­oni.

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