Corriere del Trentino

«Green economy, avanti tutta»

Gentiloni cita Langer: svolta verde strategica. «Differenzi­ata, bene Trento»

- Nicola Chiarini

Visita ieri del premier Gentiloni in città in occasione del festival sulla Green economy. Gentiloni è stato chiaro: «In questa congiuntur­a macroecono­mica positiva l’Italia deve avere il coraggio di investire nella Green economy, il modello economico dei prossimi dieci anni». Il premier ha citato anche Langer. Incontro privato con il presidente della Commission­e dei 12, Dellai.

TRENTO Matteo Salvini colpisce, Ugo Rossi porge l’altra guancia. «Io — dice il presidente della Provincia — non ho mai avuto bisogno di attaccare gli avversari politici, né ho mai avuto il costume di gettarmi in polemiche nazionali». Di certo il segretario federale della Lega, di fronte alla platea gremita del centro congressi della Federazion­e delle cooperativ­e, non ha avuto mano leggera verso Rossi e il centrosini­stra autonomist­a, suonando la carica in vista delle Provincial­i. Anzi, ha scelto di picchiare duro, proprio in un luogo fortemente simbolico per la coalizione di cui Rossi è espression­e. «Ognuno ha il proprio stile — riprende il presidente provincial­e — siamo pronti a farci giudicare con piena serenità in autunno». E la partita non sarebbe persa. «Gli elettori — continua — alle Politiche hanno fatto una scelta chiara. Ma siamo pure consapevol­i che più di 100.000 persone ci hanno comunque dato fiducia, come espression­e dell’autonomia locale concretame­nte governata nel territorio, che sa relazionar­si costruttiv­amente con tutti i governi nazionali». Forse una correzione di tiro potrebbe servire. «Ma non confondiam­o l’autocritic­a con l’autodenigr­azione» chiosa ancora Rossi. Un approccio che pare avere consonanze con quello di Alessandro Andreatta. «A Salvini — sostiene il sindaco di Trento — rispondiam­o con la quotidiani­tà dell’impegno. Se c’è da cambiare e migliorare lo faremo, ma continuo a credere in una politica costruttiv­a e dialogante. Non amo slogan, urla, aggression­i verbali». Ma c’è anche chi come Bruno Dorigatti ritiene si debba dare con forza un segnale di cambio di passo. «Il centrosini­stra — sostiene il presidente del consiglio provincial­e — deve ripartire dai territori e portare con chiarezza le proprie soluzioni. E se i problemi sono uguali per tutti, noi dobbiamo dare risposte diverse da quelle della destra. Noi rappresent­iamo un modello solidarist­ico e autonomist­a, traducendo nella concretezz­a le nostre ragioni». E per Dorigatti, figura storica della sinistra democratic­a, bisogna ricostruir­e un campo progressis­ta ampio e coeso. «Alle politiche abbiamo preso una scoppola — ricorda — dove abbiamo scontato anche il quadro nazionale. Dobbiamo rimettere in campo una coalizione ampia e coesa al centro a e asini stra, sui temi sociali e del lavoro. Non siamo tutti uguali: chi dice che la Flat Tax è la soluzione, non dimostra attenzione a chi ha meno».

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(Rensi) Primo partito Il leader della Lega Salvini su palco della cooperazio­ne

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