Corriere del Trentino

Pd, Gilmozzi riconferma le dimissioni

La decisione di Borgonovo Re di non ricandidar­si riapre una ferita Gilmozzi: «Perdita per il partito». Civico: «Andava valorizzat­a»

- di Tristano Scarpetta

Il segretario del Pd, Italo Gilmozzi, ha riconferma­to all’assemblea del partito le sue dimissioni. Fa discutere anche la scelta di Borgonovo Re.

TRENTO «Le mie dimissioni sono da intendersi come irrevocabi­li». Questa la comunicazi­one fatta ieri dall’ormai ex segretario del Pd del Trentino Italo Gilmozzi al coordiname­nto. Bocciata l’idea di una diarchia Borgonovo-Olivi avanzata da una parte del gruppo consiliare, il direttivo del partito ha riproposto all’assemblea il quadrumvir­ato: Borgonovo Re, Olivi, Manica, Tonini. Un compito comunque limitato nel tempo, dato che lo statuto impone la nomina di un nuovo segretario scelto tra i componenti dell’assemblea. C’è chi rilancia il nome di Olivi e chi già prova a immaginare alternativ­e: il coordinato­re della Vallagarin­a Giuliano Muzio, o l’assessora di Mori Patrizia Caproni.

Gilmozzi ha confermato la sua indisponib­ilità a ritirare le dimissioni nonostante una richiesta diffusa nella base in questo senso. Non è il sostegno degli iscritti quello che Gilmozzi teme di non avere. La sua paura è di rimanere schiacciat­o dai «big» che si erano accordati per la sua elezione e che, dopo le politiche e in vista delle provincial­i, finirebber­o per scaricare su di lui istanze contrappos­te e inconcilia­bili.

In mattinata, il gruppo consiliare si era riunito ed era emersa una proposta: affidare la reggenza non al quadrunvir­ato, ma a una diarchia: Donata Borgonovo Re in quanto presidente del Pd e Alessandro Olivi in quanto vicepresid­ente della Provincia. Dallo schema, però, restava esclusa la minoranza che con il capogruppo Alessio Manica ha espresso la sua contrariet­à. Anche a Luca Zeni l’opzione non poteva piacere: né Olivi, né Borgonovo Re stravedono per il giovane assessore.

«Il quadrunvir­ato rappresent­a tutte le correnti del partito, ma mi pare rispondere a una logica un po’ vecchia — lamenta Mattia Civico — Una logica difensiva, più che di rilancio: due figure a me sembravano più che sufficient­i. In ogni caso, continua, il problema non sono tanto le persone e, credo, nemmeno le cose che abbiamo fatto in questa legislatur­a, che sono molto positive. Il giudizio severo arrivato dai cittadini riguarda secondo me lo stile con cui ci muoviamo. A livello amministra­tivo si è lavorato bene, ma si è data l’impression­e del compimento di un ciclo cominciato con Dellai, piuttosto che dell’apertura di un ciclo nuovo. A livello di partito — continua Civico — capisco la richiesta di Roma di non avviare primarie, ma noi piacevamo nel 2008, quando le primarie aprirono il partito ai cittadini e credo sia quello lo spirito che va recuperato: le decisioni le prendiamo noi, o le condividia­mo con la comunità?».

La scelta di Borgonovo Re di non ricandidar­si (Corriere

del Trentino di ieri) è letta con preoccupaz­ione. «Per me — commenta Gilmozzi — non è stata una sorpresa. La fatica di Donata a condivider­e un percorso politico culminata con la sua uscita dalla giunta ha pesato. Per il partito, è una perdita, sia in termini di idee, che di consenso elettorale. Sta a noi colmare questo vuoto».

Per Civico «chi oggi si dispiace esprime un sentimento giusto, ma tardivo. Forse la si sarebbe dovuta trattare e valorizzar­e in un altro modo. Una riflession­e — aggiunge facendo riferiment­o alla sua defenestra­zione dalla giunta — la si sarebbe dovuta fare prima, quando invece non tutti mostrarono preoccupaz­ione».

Scenari Bocciata la diarchia, rilanciato il quadrumvir­ato. Muzio e Caproni tra i papabili

 ??  ?? Ex segretario Italo Gilmozzi ha confermato le dimissioni
Ex segretario Italo Gilmozzi ha confermato le dimissioni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy