Urbanistica, legge tra due fuochi «No» di ente camerale e Verdi
Dello Sbarba: «Suolo consumato». Aberer: «Troppe imposte sui ricavi»
BOLZANO Fuoco incrociato sulla nuova legge urbanistica della Provincia, in fase di discussione in commissione. Da un lato il gruppo consiliare dei verdi critica l’eccessivo consumo del suolo, dall’altro la Camera di commercio teme elevati oneri fiscali per gli agricoltori.
«La lobby vince sul cittadino: un processo di partecipazione fallito. I lavori sulla nuova legge si protraggono ormai dal lontano 2014 — hanno ricordato i consiglieri provinciali dei verdi Riccardo Dello Sbarba e Brigitte Foppa — e per la loro lentezza e complessità hanno stremato tutte le persone che hanno provato a seguirli, fino a ridurle alla quasi completa incapacità di agire. Il modo di procedere assomiglia alla “tattica della zebra”, la quale con tutte le sue strisce manda in confusione il nemico, poiché i suoi occhi iniziano a tremare e a offuscarsi. E proprio questo è successo a tutti coloro che hanno tentato di seguire e commentare le innumerevoli versioni della legge che si sono susseguite in questi anni».
Lunedì 12 marzo è iniziato il dibattito nella commissione legislativa. «Già la presenza di 3 rappresentanti del mondo agricolo della Svp e uno dei Freiheitlichen predispone a una visione unilaterale della questione — commentano i verdi — Sin dal primo articolo infatti, i rappresentanti del mondo contadino hanno sostenuto con enfasi l’assunto che la proprietà privata sia la base per la tutela del paesaggio in Sudtirolo». Le preoccupazioni dei verdi riguardano, ad esempio, la tutela del paesaggio: «Il paesaggio è tutelato dalla Costituzione e dalla Convenzione europea sul paesaggio. Nella proposta di legge, però, la sua tutela viene notevolmente indebolita. È stato eliminato ad esempio il diritto di veto per l’esperto provinciale del paesaggio nell’apposita commissione comunale. È stata anche eliminata una nuova forma di tutela, inizialmente prevista, su beni paesaggistici particolari».
I consiglieri Dello Sbarba e Foppa esprimono poi pesanti critiche anche sul consumo di suolo: «La legge avrebbe dovuto tutelare il suolo vergine e limitare lo sviluppo urbanistico solo nella aree già insediate, ma non è così: grazie alla pressione delle lobby di interesse sono state aggiunte numerose possibilità di edificazione anche fuori dall’area insediabile». Infine, secondo i verdi non ci saranno abitazioni a prezzo ragionevole, in quanto «il plusvalore di pianificazione previsto per le zone di espansione, il 30% del valore ceduto al comune, corrisponde alla attuale situazione, quindi non cambia nulla».
Le critiche alla legge sono comunque bipartisan, visto che oltre al partito ambientalista arrivano anche dalla Camera di commercio.
«Se passa l’annunciata riforma urbanistica provinciale — osserva l’ente camerale — in caso di trasformazione di un terreno da zona agricola in terreno edificabile, in presenza di determinate condizioni, andrebbe versata alla mano pubblica una percentuale dell’incremento di valore.
La Camera di commercio ha effettuato un calcolo esemplificativo. In base alla futura legge, in caso di individuazione di nuovi terreni edificabili e di variazione della categoria d’uso per diritti edificatori è prevista la destinazione del 30% dell’incremento di valore del terreno in questione.
«Se un contadino dovesse ricavare, ad esempio, 700.000 euro grazie alla trasformazione di un terreno, da agricolo ad edificabile, ben 492.000 euro andranno versati alla mano pubblica, quindi ben il 70,3%» calcola il segretario generale della Camera di commercio di Bolzano, Alfred Aberer. «L’economia altoatesina — conclude Aberer — rifiuta quindi questa nuova tassazione che porterebbe a un ulteriore aumento dei prezzi immobiliari».