Liceo Prati, due imputati per la rissa
Si tratta di esponenti del Blocco studentesco. La difesa: «Noi i primi ad essere aggrediti»
Due esponenti di Blocco studentesco rinviati a giudizio per la rissa avvenuta al Prati nel novembre 2016. Imputati di lesioni plurime aggravate, si difendono: «Noi i primi a essere aggrediti».
TRENTO «L’aggressione? Siamo stati noi a essere attaccati». È questa, in sintesi, la tesi difensiva dei due imputati per la rissa avvenuta nel 2016 di fronte al liceo Prati.
La mattina del 15 novembre di quell’anno, alcuni ragazzi del Blocco studentesco stavano distribuendo dei volantini dal titolo «La tua guerra ora!» nei pressi della scuola superiore. Uno studente li avrebbe riconosciuti e insieme ad altri si sarebbe avvicinato dicendo loro di andarsene perché non graditi. Ne sarebbe nato un diverbio acceso, poi sfociato in uno scontro fisico.
La polizia aveva identificato tre presunti aggressori, ma dei tre indagati solamente due sono stati rinviati a giudizio (difesi dall’avvocato Roberto Bussinello) e ieri si è svolta la prima udienza. L’avvocato Nicola Canestrini, difensore di uno dei tre studenti del Prati che sarebbero stati aggrediti e che si sono costituiti parte civile (gli altri due sono difesi dall’avvocato Francesco Scifo), ha chiesto l’integrazione dell’imputazione per lesioni plurime aggravate, perché sarebbero state compiute da più persone, con l’ulteriore aggravante dei «futili motivi», tesi sposata dalla Procura, sostenendo che la rissa sia nata per motivi politici. Ieri mattina sono stati ascoltati alcuni testimoni per la difesa i quali hanno raccontato che uno degli imputati venne preso per il collo dagli studenti. A un testimone Canestrini ha contestato di aver dichiarato di non aver partecipato alla rissa ma di essere andato a farsi refertare per un pugno in pancia all’ospedale.
La discussione riprenderà il prossimo 6 luglio.