Kompatscher: «Appalti, regole severe»
Il presidente difende il sistema dei lavori sotto soglia: «Essenziali per favorire le imprese locali» Gli artigiani chiedono maggiori controlli. Corrarati: «Dopo l’Ipes, la sanità: occorre riflettere»
BOLZANO Kompatscher difende il sistema degli appalti sotto soglia, dopo il caso di corruzione all’Asl di Bolzano. La vicenda aveva infatti riguardato gli appalti per lavori, servizi e forniture per importi entro il limite di 40.000 euro, superato il quale scattano procedure maggiormente vincolanti o a evidenza pubblica.
«Da un lato si registrano spesso critiche alle gare europee in quanto ostacolerebbero le imprese locali, ma poi dall’altro lato si contesta anche il modello degli appalti sotto soglia, che dovrebbe invece favorirle» ha commentato ieri il presidente della Provincia Arno Kompatscher nel corso della conferenza sulle decisioni di giunta. L’esecutivo in realtà non ha discusso dell’indagine, ma rispondendo ad una domanda dei cronisti, il Landeshauptmann è intervenuto sulla vicenda, spiegando la sua posizione: «Bisogna garantire il rispetto della legalità negli appalti di ogni livello, ma senza aggravi nelle procedure di controllo per non compromettere l’efficienza dell’amministrazione. In questa vicenda noi stessi (Asl e Provincia, ndr) siamo danneggiati. Al tempo stesso — ha aggiunto Kompatscher — abbiamo il dovere di effettuare controlli e verifiche, come infatti avviene. Ovviamente ci sono delle regole severe per gli appalti sotto soglia, come un’accurata e trasparente indagine di mercato, che vanno rispettate e chi le viola sarà chiamato a rispondere» ha aggiunto il presidente della Provincia.
Il mondo delle imprese sollecita intanto maggiori controlli in quanto «i casi di corruzione sono un danno per tutti, ad iniziare dalle aziende serie ed oneste, che sono la stragrande maggioranza», come afferma il presidente regionale della Cna, Claudio Corrarati. «Sarebbe sbagliato — commenta Corrarati — buttare via il bambino con l’acqua sporca, però è anche vero che questo ultimo episodio della Asl si aggiunge all’analogo scandalo che tempo fa si registrò all’Ipes. Pur restando in attesa della conclusione delle indagini, e quindi senza entrare nel merito del caso specifico — premette Corrarati — credo che si debba comunque avviare una riflessione e adottare migliorie al sistema attuale. Bisogna evitare che, da questi episodi, nasca l’idea di facili imbrogli negli appalti sotto soglia. Non bisogna lasciare che l’operato di poche mele marce rovini l’immagine di un cesto intero di mele sane. Di conseguenza — suggerisce Corrarati — credo si debba fare qualcosa. Si potrebbe ad esempio rendere subito pubblica ogni decisione su ogni singolo appalto, così da consentire a tutti dei controlli, oppure imporre la presenza di più funzionari in caso di decisioni. Insomma, servirebbe più trasparenza».