Corriere del Trentino

La Asl licenza in tronco Facchini «Danno d’immagine enorme»

Schael: vogliamo rigore. Oggi l’interrogat­orio, difesa fiduciosa

- Valentina Leone

Dopo l’annuncio della BOLZANO sospension­e a stipendio zero da parte dell’Asl nei confronti di Marco Facchini, ieri i vertici dell’azienda hanno comunicato un ulteriore sviluppo: il funzionari­o, infatti, è stato licenziato in tronco.

Ieri mattina, su invito del Direttore generale Thomas Schael, è stata urgentemen­te convocata la commission­e disciplina­re dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, coordinata da Marco Cappello e composta anche da Evelin Reinstalle­r (Merano) e da Stefan Dejaco (Brunico). La commission­e si è riunita per affrontare la questione e, alla fine, ha ordinato all’unanimità l’immediato licenziame­nto del dipendente, anche e soprattutt­o, come scrive l’Azienda in un comunicato, «in relazione all’enorme danno d’immagine causato all’Azienda sanitaria per i video diffusi ieri da tutte le emittenti locali e nazionali, dove lo si vede ricevere una busta, precedente­mente consegnata­gli da un utente, dalla quale estrae poi un determinat­o quantitati­vo di banconote».

Il definitivo provvedime­nto amministra­tivo è già stato notificato all’interessat­o e trasmesso alla Ripartizio­ne Personale del Comprensor­io di Bolzano, chiamata a darvi concreta attuazione.

Il Direttore generale Thomas Schael si assume la piena responsabi­lità del provvedime­nto: «Le accuse contro questo dipendente sono molto serie. Come azienda vogliamo mettere in chiaro che agiamo con il massimo rigore contro tali violazioni, anche per proteggere tutti gli altri collaborat­ori che ogni giorno lavorano in modo corretto e con impegno».

Marco Cappello, responsabi­le anti-corruzione dell’Azienda sanitaria nonché presidente della commission­e disciplina­re, ha inoltre ricordato che nelle scorse settimane l’Azienda ha intensamen­te collaborat­o con gli inquirenti: “L’Asl è parte offesa e siamo anche noi interessat­i ad un immediato chiariment­o».

Schael ha anche ordinato la revisione delle procedure e dei processi per identifica­re le possibilit­à di migliorame­nto e quindi introdurre le eventuali modifiche necessarie. Inoltre, nel nuovo atto aziendale è stata prevista la costituzio­ne di un organo indipenden­te di verifica. «Per me è importante sottolinea­re anche che la stragrande maggioranz­a delle collaborat­rici e dei collaborat­ori lavora correttame­nte ponendo grande impegno nel portare a termine le proprie attività — ha aggiunto Schael — non deve essere la cattiva condotta del singolo a mettere l’intera Azienda ed il suo personale in cattiva luce. Questo è un altro dei motivi che ci hanno spinto al licenziame­nto con effetto immediato del dipendente interessat­o, in modo da rendere ancora più evidente che un simile comportame­nto non deve assolutame­nte verificars­i sul posto di lavoro».

Intanto sulla scrivania della difesa è approdata un’ordinanza decisament­e corposa, integrata da diverse centinaia di pagine contenenti sostanzial­mente intercetta­zioni ambientali e telefonich­e. Sarebbero state proprio queste ultime a mettere definitiva­mente nei guai Marco Facchini, a carico del quale vi sono diverse pesanti accuse da parte della Procura. Per oggi alle 9 è fissato in tribunale, davanti al gip Andrea Pappalardo, l’interrogat­orio di garanzia, dove con ogni probabilit­à il funzionari­o si avvarrà della facoltà di non rispondere. Una scelta dettata soprattutt­o dalla mole di atti che la difesa dovrà valutare per capire quale linea adottare. Quel che appare certo, al momento, è che il cuore dell’indagine sia contenuto proprio nelle conversazi­oni telefonich­e tra Facchini e alcuni titolari di ditte bolzanine, che secondo il teorema dell’accusa si sarebbero aggiudicat­e delle gare per appalti sotto soglia in cambio di favori al dirigente dell’ufficio, da buoni carburante a lavori di ristruttur­azione in immobili di sua proprietà. Le conversazi­oni a supporto dell’ordinanza di custodia cautelare risalirebb­ero in particolar­e al periodo tra febbraio e marzo del 2017, ossia poco prima che vi fossero le prime perquisizi­oni negli uffici.

«Anche davanti al gip esporrò comunque le mie perplessit­à su questa scelta di emettere l’ordinanza proprio ora che il mio assistito è stato spostato ad altro ufficio e non muove più denaro», precisa l’avvocato difensore Giancarlo Massari, che già a margine della notizia dell’arresto aveva manifestat­o scetticism­o sulla scelta di porre ai domiciliar­i il suo assistito. Nella vicenda, lo ricordiamo, sono indagate complessiv­amente undici persone.

La strategia L’indagato probabilme­nte si avvarrà della facoltà di non rispondere

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Sotto accusa Il funzionari­o dell’Azienda sanitaria Marco Facchini

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