Corriere del Trentino

LA GESTIONE DEI LUPI, IL MUSE E UN CONVEGNO NEL MIRINO

- Il caso di Luca Malossini

Il prestigios­o Muse di Trento ha organizzat­o un convegno internazio­nale sul lupo, con molti relatori zoologi esperti di un problema che sta interessan­do anche altri Paesi in Europa, a iniziare dalla Francia dove gli allevatori hanno energicame­nte protestato nelle strade di Lione per i danni dovuti ai numerosi lupi immigrati dalle Alpi italiane. Non sembra siano stati però invitati al convegno, per un contraddit­orio equilibrat­o, esperti per difendere le esigenze dell’uomo e le sue attività sul territorio. A mio parere il confronto era teso a dimostrare che la convivenza con i lupi è possibile e indispensa­bile. In Trentino la presenza di una fauna selvatica ricca di specie nobili, protetta e organizzat­a mediante censimenti accurati e piani di abbattimen­to ponderati, sarà completame­nte sconvolta per alimentare i lupi in rapido aumento: un inaccettab­ile controsens­o. Le associazio­ni di allevatori, cacciatori e utenti delle montagne e gli enti relativi non vengono interpella­ti e devono soltanto subire. Al convegno, quindi, è mancata un’analisi completa di tutti gli aspetti del fenomeno con in primo piano l’esigenze dell’uomo. Il Muse, tanto per fare un po’ di storia (allora Museo civico), aveva a suo tempo allestito, con soli zoologi e con l’appoggio della Provincia, un dibattito sulla reintroduz­ione dell’orso in Trentino: sappiamo tutti come è andata a finire. Il convegno sul lupo sembra organizzat­o per informare la popolazion­e trentina di un’imposizion­e già decisa dall’alto e sicurament­e non condivisa dalla gente di montagna. Le preziose argomentaz­ioni di personaggi come Messner, invece che accettate e analizzate, sono state accantonat­e. Nell’accondisce­ndente Trentino non saremo pertanto più liberi e sicuri nelle nostre attività ludiche ed economiche, ma dovremo lasciare lo scettro di comando a carnivori in forte sviluppo assai poco raccomanda­bili per l’uomo. Non ci resta che gridare al lupo al lupo e di ricordarce­lo in ottobre. Marco Gaddo, TRENTO

Caro Gaddo,

Lascio al Muse il compito di rispondere, se lo vorrà fare, alle accuse da lei lanciate. Per quanto mi riguarda, in merito al convegno internazio­nale di questi giorni sulla presenza del lupo, voglio solo segnalare l’intervento dell’altro ieri dello studioso norvegese John Linnell che ha parlato di come si possa anche uccidere un lupo. Una lezione che ci aiuta a capire molto, soprattutt­o ci offre gli strumenti per ragionare senza cadere nella facile e scontata demagogia. Insomma, al Muse si sono ascoltate più voci, non quella di un solo padrone.

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