LA GESTIONE DEI LUPI, IL MUSE E UN CONVEGNO NEL MIRINO
Il prestigioso Muse di Trento ha organizzato un convegno internazionale sul lupo, con molti relatori zoologi esperti di un problema che sta interessando anche altri Paesi in Europa, a iniziare dalla Francia dove gli allevatori hanno energicamente protestato nelle strade di Lione per i danni dovuti ai numerosi lupi immigrati dalle Alpi italiane. Non sembra siano stati però invitati al convegno, per un contradditorio equilibrato, esperti per difendere le esigenze dell’uomo e le sue attività sul territorio. A mio parere il confronto era teso a dimostrare che la convivenza con i lupi è possibile e indispensabile. In Trentino la presenza di una fauna selvatica ricca di specie nobili, protetta e organizzata mediante censimenti accurati e piani di abbattimento ponderati, sarà completamente sconvolta per alimentare i lupi in rapido aumento: un inaccettabile controsenso. Le associazioni di allevatori, cacciatori e utenti delle montagne e gli enti relativi non vengono interpellati e devono soltanto subire. Al convegno, quindi, è mancata un’analisi completa di tutti gli aspetti del fenomeno con in primo piano l’esigenze dell’uomo. Il Muse, tanto per fare un po’ di storia (allora Museo civico), aveva a suo tempo allestito, con soli zoologi e con l’appoggio della Provincia, un dibattito sulla reintroduzione dell’orso in Trentino: sappiamo tutti come è andata a finire. Il convegno sul lupo sembra organizzato per informare la popolazione trentina di un’imposizione già decisa dall’alto e sicuramente non condivisa dalla gente di montagna. Le preziose argomentazioni di personaggi come Messner, invece che accettate e analizzate, sono state accantonate. Nell’accondiscendente Trentino non saremo pertanto più liberi e sicuri nelle nostre attività ludiche ed economiche, ma dovremo lasciare lo scettro di comando a carnivori in forte sviluppo assai poco raccomandabili per l’uomo. Non ci resta che gridare al lupo al lupo e di ricordarcelo in ottobre. Marco Gaddo, TRENTO
Caro Gaddo,
Lascio al Muse il compito di rispondere, se lo vorrà fare, alle accuse da lei lanciate. Per quanto mi riguarda, in merito al convegno internazionale di questi giorni sulla presenza del lupo, voglio solo segnalare l’intervento dell’altro ieri dello studioso norvegese John Linnell che ha parlato di come si possa anche uccidere un lupo. Una lezione che ci aiuta a capire molto, soprattutto ci offre gli strumenti per ragionare senza cadere nella facile e scontata demagogia. Insomma, al Muse si sono ascoltate più voci, non quella di un solo padrone.