Morto nel cantiere a Storo, aperta un’inchiesta
Il fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Oggi a Darzo le esequie di Marco Bindo
TRENTO Un gesto dovuto, per cercare di ricostruire il più possibile di quanto accaduto in quel cantiere. Sono le ragioni per cui il pubblico ministero di Trento Davide Ognibene ha deciso di aprire un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti in seguito alla morte di Marco Bindo, l’ingegnere 44enne originario di Pinzolo che martedì ha perso la vita cadendo all’interno di un cantiere a Storo.
Il fascicolo del pm conterrà tutti gli elementi utili a chiarire il ruolo di Bindo in relazione alla progettazione e alla ristrutturazione dell’ex discoteca Barambana ma anche se tutte le norme sulla sicurezza sono state rispettate.
Secondo le prime ricostruzioni, l’ingegnere aveva progettato la ristrutturazione e stava seguendo personalmente i lavori. Ieri sarebbe entrato nel cantiere per prendere alcune misure prima di tornare a casa per pranzo. Cosa di pochi minuti. Purtroppo, però, mentre si trovava nell’edificio Bindo sarebbe caduto all’interno della tromba delle scale, sbattendo violentemente a terra dopo un volo di circa tre metri.
Non è chiaro se il 44enne sia scivolato o sia caduto per un malore. Sul suo corpo non è stata comunque eseguita un’autopsia in quanto il decesso è stato ricondotto ai traumi da caduta presenti.
Ieri il pm ha concesso il nulla osta per la sepoltura e già nel corso della mattinata sono state fissate le esequie. Familiari e amici si riuniranno quest’oggi, alle 15, nella chiesa parrocchiale di Darzo per dare l’ultimo saluto a Marco. La salma sarà presente in chiesa già a partire dalle 13.30
Rilievi Il decesso è stato ricondotto ai traumi da caduta. Non necessaria quindi l’autopsia
e il santo rosario sarà recitato subito prima delle esequie.
Ieri intanto l’intera comunità di Darzo si è stretta intorno a Roberta, moglie di Marco, e ai loro due bambini. Un abbraccio a cui si è unita anche la Cgil che con una nota ha espresso «vicinanza alla famiglia». «In questo momento il nostro pensiero va alla moglie, ai figli e a tutte le persone che erano più vicine al lavoratore — scrive il sindacato — Cgil del Trentino mette a disposizione della famiglia tutti i servizi di assistenza e tutela di cui dispone il sindacato».
L’ingegnere infatti molto conosciuto nel paesino, così come a Storo e a Pinzolo, località di provenienza e dove lavorava con il fratello Franco presso lo studio professionale che avevano aperto insieme qualche anno fa.