«La società alimenta l’odio e influenza i futuri adulti»
Una società sempre più violenta che spinge all’odio invece che alla gentilezza. E che non può che influire sui comportamenti che avranno da adulti quelli che oggi sono ancora bambini. L’analisi è di Giuliana Franchini (qui sopra), psicologa e psicoterapeuta dell’associazione Il Germoglio che gestisce il servizio di prevenzione e sostegno ai minori all’interno di La strada.
Come evidenziato anche dalla Garante per l’infanzia, oggi la violenza assume forme diverse. «Se in passato la più conosciuta era quella in termini di abusi sessuali — spiega Franchini — oggi ci troviamo ad avere a che fare con un aumento di quella orizzontale, con episodi di bullismo e cyberbullismo, così come di quella verticale degli adulti sui bambini. La quale, a sua volta, si declina in termini di violenza assistita, che si consuma all’interno delle mura domestiche, da parte dell’uomo sulla donna e che ha ricadute indirette sul bambino, oppure di trascuratezza materiale o affettivorelazionale».
Una realtà che è sotto gli occhi di tutti, sostiene l’esperta, «basta entrare in un ristorante. Quanti genitori vedremo parlare e guardare i propri figli negli occhi invece dello schermo del cellulare?».
E una simile situazione si replicherà anche in futuro in una sorta di circolo vizioso, dal momento «la violenza che i bambini respirano oggi tornerà fuori quando saranno adulti — avverte Franchini— È quindi responsabilità di tutti sforzarsi per costruire una società migliore, nella consapevolezza che la cosa più importante non è il fare ma l’essere. Ciascuno di noi, nel proprio modo di porsi e di relazionarsi, è un esempio vivente per i bambini che ha davanti».