Bolzano film festival
Cinema Dall’11 aprile cinque giorni tra lungometraggi e documentari All’inaugurazione ospite d’onore l’attrice Birgit Minichmayr e «Tiere»
Cinque giorni di proiezioni non stop da mercoledì 11 a domenica 15 aprile e l’inaugurazione anticipata quest’anno al martedì 10 aprile con la presenza dell’ospite d’onore, l’attrice austriaca Birgit Minichmayr accompagnata da Greg Zglinski e Philipp Hochmair, rispettivamente regista e protagonista maschile del suo ultimo film Tiere, con cui nella serata si aprirà il festival.
Anche la 32esima edizione del «Bolzano Film festival», presentata ieri al pubblico, si annuncia come un interessante momento di incontro tra la cinematografia italiana e quella d’Oltralpe. Unico vincolo di selezione dei film in concorso, per il 2018 otto lungometraggi e otto documentari, rimane infatti la provenienza dai Paesi dell’arco alpino: Italia, Germania, Svizzera e Austria. Fuori concorso sarà proiettato nelle giornate del festival anche il film Alle Anderen con il quale Birgit Minichmayr vinse l’orso d’argento nel 2009 a Berlino. All’attrice che il 9 aprile terrà una lettura al Teatro Comunale per le VBB sarà consegnato a Bolzano anche un premio alla carriera.
Nella sezione del festival dedicata ai «Local Artist» si menziona tra tutti l’omaggio al filmmaker locale Lucio Rosa, etnografo e grande viaggiatore che ha documentato con oltre 150 produzioni i suoi viaggi avventurosi nel mondo, soprattutto in Africa. Quattro i suoi documentari in programma e sempre nella cornice del festival una mostra delle sue straordinarie foto della Libia e del Nordafrica alla galleria Fotoforum. Molte le manifestazioni di contorno della kermesse oltre alla proiezione di una sessantina di film tra corti, fiction e documentari. Novità di quest’anno è un workshop per gli studenti del conservatorio Monteverdi di Bolzano per realizzare una colonna sonora di un film sotto la guida del docente svedese Johan Ramström
L’elenco delle opere in concorso sia nella forma di lungometraggio che di docuzano: mentario mostra uno spaccato di come il cinema ogni anno intervenga nel reale, rivoltandone le pieghe e mettendo il pubblico a confronto con le problematiche del nostro tempo. Questi i lungometraggi che si contenderanno il premio della Provincia di Bol- Drei Zinnen (Tre cime) del regista berlinese Jan Zabeil; Es war einmal Indianerland di Ilker Catak; Chi salverà le rose, firmato di Cesare Furesi; l’atteso A Ciambra di Jonas Carpignano, già candidato agli Oscar; L’animale, di Katharina Mückstein; L’età imperfetta, di Ulisse Lendaro; Mario del regista svizzero Marcel Gisler; Sommerhäuser di Sonia Maria Kröner. I documentari sono invece: Die fünfte Himmelsrichtung
del giovane regista sudtirolese Martin Prinoth; Mabacher
#ungebrochen dell’austriaco Stefan Wolneri; Das versunkene Dorf di Georg Lembergh e Hansjörg Stecher; Happy Winter di Giovanni Totaro; La
botta grossa di Sandro Baldoni; The Poetress di Stefanie Brockhaus e Andi Wolf, biografia di Hissa Hilal, una poetessa e attivista quarantatreenne dell’Arabia Saudita; Wildes Herz di Charly Hübner e Sebastian Schulz, su una delle punk band più famose della Germania, i Feine Sahne Fischfilet; e Willkommen in der
Schweiz della regista Sabine Gisiger. Tutti concorreranno inoltre all’ambito Premio del pubblico.