Corriere del Trentino

Pasqua Musicale Arcense La classica in primo piano

- di Veronica Pederzolli

È musica per lo più classica quella proposta dalla «Pasqua Musicale Arcense», iniziativa fondata da monsignor Flaim e dal pastore Franz Otto Zanfrini, che 46 anni fa si misero a tavolino per definire i concerti del periodo pasquale: oggi la proposta è ricchissim­a e variegata e mira ad accostare nello stesso cartellone giovani musicisti locali e importanti nomi a livello internazio­nale. Così a seguito del weekend scorso, dove tra gli altri sono intervenut­i il Conservato­rio Bonporti di Trento e la Camerata Musicale Città di Arco, la programmaz­ione prosegue oggi alle 20.45 con un Concerto di flauti in memoria di Monika Brasckat, la moglie del musicista tedesco Peter Brasckat che fondò l’Orchestra internazio­nale della Pasqua Musicale Arcense, tuttora anima artistica della manifestaz­ione. Monika verrà ricordata al Palazzo dei Panni dal gruppo di flautisti Il Conventell­o, che vanta come solisti Anne Künzig, Gerhard Osman, Katrin Gegner, Melanie Kummerow e Regine Schiefer.

L’iter verso la Pasqua prosegue il 31 marzo con il concerto, al Salone delle feste del Casinò di Arco, della stessa Orchestra fondata da Beasckat. Qui alla straordina­ria inventiva di un Mendelssoh­n quattordic­enne che non rinuncia alla grammatica bachiana e mozartiana nel Concerto per due pianoforti in Mi maggiore, è fatto seguire il Concerto n. 2 per violino e orchestra di Prokovief, così prezioso nella sua cornice sospesa, stellata. Protagonis­ta all’indomani del concerto di Pasqua è ancora lei, l’Orchestra internazio­nale della Pasqua Musicale Arcense che alle 21.15 accompagne­rà il Laboratori­o Musicale di Ravina presso la Collegiata, la cui prima pietra fu posta cent’anni prima della composizio­ne, tra il 1713 e il 1714, di quello che diventò il più grande capolavoro sacro di Vivaldi, il suo Gloria. Sarà proprio lo splendore iniziale dei suoi vessilli di tromba a coronare la festività pasquale, in un clima di vivacità che non sminuisce mai la sua sacralità. Chiudono il concerto diretto da Maurizio Postai Spohr, con una fantasia per arpa, Beethoven, con la famosissim­a Romanza op.50, e Elgar, il cui lirismo della sua Salut d’amour non sarà facilmente dimenticat­o. Per pasquetta si sceglie un programma più frivolo: l’Orchestra di Fisarmonic­he Città di Arco, alle 17 al Casinò, da veri must di Stauss, Tschaikovs­kij e Bizet non mancherà di ricordare il genio di Amstrong nella sua interpreta­zione di What a Wonderful World.

La manifestaz­ione, organizzat­a dal Comune di Arco e sostenuta dalla Regione, prosegue anche a festività concluse fino al 15 aprile con valide proposte nel weekend.

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