«Animali parlanti» Un’esplorazione attraverso il disegno
A Palazzo Fedrigotti il dialogo sulle favole antiche mentre Trento ospita la seconda edizione del convegno Mordeglia: «Il disegno sarà il nuovo filo conduttore»
«Quello che ho ascoltato con attenzione in questo convegno mi ha insegnato che noi umani degli animali abbiamo un grandissimo bisogno. Ne abbiamo bisogno per raccontarci attraverso teatro, letteratura, cinema, musica e canzoni, per trasformarci in quello che non possiamo essere».
Apre con questa riflessione il cantautore Ivano Fossati il
suo contributo a Animali parlanti. Letteratura, teatro, canzoni (Sismel Edizioni del Galluzzo, 2017). Il volume, curato da Caterina Mordeglia, raccoglie gli atti del convegno internazionale che si è svolto presso il dipartimento di lettere e filosofia dell’Università di Trento il 5 e 6 aprile 2016, ideato e organizzato dalla stessa Mordeglia, docente di letteratura latina dello stesso ateneo. In collaborazione con la biblioteca Tartarotti, mercoledì 11 alle 16 il volume sarà presentato a Rovereto a Palazzo Fedrigotti, in corso Bettini 31, nell’incontro Animali parlanti. Da Fedro a Ivano Fossati.
Topi, lupi, uccelli, elefanti e altri animali parlanti saranno i protagonisti del dialogo che lo storico Agostino Paravicini Bagliani, professore emerito di storia medievale presso l’Università di Losanna, intratterrà con Lucia Rodler, docente di critica letteraria e letterature comparate presso l’Università di Trento, in un percorso intertestuale che parte dalla favola antica e, passando attraverso Machiavelli e Shakespeare, giunge fino alla letteratura fiabesca e romanzesca europea tra Seicento e Novecento, tra Perrault, Gadda, Calvino, Poe, e addirittura fino alla canzone italiana e straniera.
Come Paravicini Bagliani spiega nella premessa ad Animali parlanti, proprio questo incrocio «tra sguardo storico di lunghissimo periodo e espressioni artistiche contemporanee» permette non solo di analizzare le molteplici modalità attraverso cui nel corso dei secoli si è sviluppato il rapporto tra uomo e animale, ma anche in che modo queste tradizioni si ritrovino nel contemporaneo. «L’uomo – osserva – ha sempre avuto bisogno del mondo animale per creare uno specchio che gli permettesse di vedersi, di parlare di sé, di riprodurre il proprio mondo sociale».
Il volume, composto di diciassette contributi, offre uno sguardo poliedrico che dal tema Animali politici, affrontato da Ivano Dionigi, passa alla Superbia e saggezza dei topi
di Paolo Fedeli per proseguire con Cornejas y urrracas. Garrulitas punita di Marías C. Álvarez – Rosa M. Iglesias. E ancora, Caterina Mordeglia con
Animali parlanti nelle favole di Fedro, Stefano Bartezzaghi e le sue Parole alate (verba volant), e poi Note di un bestiario musicale. L’episodio di
Siegfried e l’uccellino di Enrico Girardi per concludersi con Animali rumorosi (dal serpente nero del blues a Katy Perry)
di Ivano Fossati.
Una presentazione quella di Rovereto che rappresenta al contempo un preludio ad Animali parlanti 2. Letteratura,
teatro, disegni, il convegno che si svolgerà il 17 e il 18 aprile presso il dipartimento di lettere e filosofia di Trento, in collaborazione con la biblioteca
Tartarotti di Rovereto, il Centro servizi culturali S. Chiara, la Società internazionale per lo studio del medioevo latino, media partner il Corriere del Trentino.
«Un tema vasto e ricco di stimoli – anticipa la curatrice Mordeglia – si pone al centro di questa seconda edizione, che propone una declinazione diversa: non più la canzone ma il disegno, mezzo attraverso cui l’identificazione uomoanimale è più complessa perché passa sempre attraverso la parodia, quando non addirittura la satira».
Si parte dalla letteratura classica e si va via via ad affrontare l’argomento a livello interdisciplinare. «In particolare è interessante mettere in luce il legame tra favola antica e fumetto di animali perché questo passaggio, recentemente riconosciuto anche dalla critica dei latinisti, deriva dal fatto che nei manoscritti medievali le favole venivano rappresentate con sketch a fumetto», aggiunge.
La docente cita in proposito Ademaro di Chabannes, monaco limosino dell’XI secolo, che ha raffigurato le favole di Fedro con illustrazioni a fumetto. Nel fumetto moderno poi, pensiamo ad esempio a
Topolino, «i protagonisti animali hanno un nome, una pratica diversa da quella della favola antica, in cui gli animali rappresentano invece degli stereotipi», conclude.
Un approfondimento su questo tema verrà offerto in apertura di convegno (17 aprile, ore 14), dopo i saluti istituzionali, con la relazione di Giulio Giorello (Università di Milano), che interverrà su La
filosofia di Topolino, seguito da Elena Fabbro (Università di Udine), con L’uomo-upupa di Aristofane: una metamorfosi incompiuta. Da segnalare due interessanti sguardi sulla fisiognomica, uno di Fabio Stok (Università Roma Tor Vergata) e l’altro di Patrick Dandrey (Université Paris - Sorbonne). I lavori riprenderanno alle 10 del giorno successivo con Francesco Santi (Università di Cassino), Ululati. Storie di confine.
Da non perdere, alle 16 in auditorium, l’incontro dal titolo Le lavagne animate, presiede Enrico Franco, direttore di Corriere del Trentino, Corriere dell’Alto Adige e Corriere di Bologna. In dialogo interverranno infatti Giorgio Cavazzano (Topolino), Riccardo Mannelli (Il Fatto Quotidiano), Silver (Lupo Alberto), Staino (Bobo), tra i più noti e apprezzati protagonisti del fumetto e della satira, che disegneranno anche alcuni animali parlanti.