La favola del comitato che acquista il castello
Firmato il preliminare. Il comitato aveva raccolto 700.000 euro, 2 milioni dalla Provincia
Il sogno si sta avverando. Domenica è stato firmato il preliminare per l’acquisto del Castello di Pergine, il rogito è stato fissato per il 31 luglio. Il comitato di cittadini che si era attivato per salvare l’antico maniero ha già raccolto 700.000 euro, due milioni li metterà la Provincia.
TRENTO Il percorso iniziato dal comitato Castel Pergine ormai più di un anno fa per fare in modo che il maniero della città appartenga alla comunità potrebbe essere arrivato finalmente a una tappa decisiva.
Quello che a inizio febbraio sembrava un miraggio (le trattative con la proprietà svizzera, la famiglia Oss, erano saltate per una fideiussione che pesava sulla vendita), ora potrebbe trasformarsi in realtà: domenica scorsa è stato firmato il preliminare di acquisto del castello. L’obiettivo, adesso, è arrivare al rogito, fissato per il 31 luglio, quindi all’acquisizione definitiva.
L’annuncio ufficiale è stato dato ieri, nel giorno della riapertura al pubblico (a spese della famiglia Oss) di hotel e ristorante del castello da parte di Daniele Tomasi e della moglie Elisa Bertoldi, che sono subentrati a Verena Neff e Theo Schneider che li hanno gestiti per venticinque anni. «Si tratta di un primo traguardo intermedio, raggiunto dopo mesi di trattative riservate e mantenute sotto silenzio — commenta il presidente del comitato Carmelo Anderle — ora inizia il vero lavoro». Il contratto preliminare è stato stipulato sotto una condizione sospensiva e l’acquisto definitivo del castello di Pergine da parte del comitato sarà assicurato solo dalla stipula del contratto notarile di vendita.
Di cose da fare, nel frattempo, ce ne sono parecchie. Innanzitutto costituire la Fondazione per acquisire e gestire il castello e una società che, per conto proprio, possa controllarne le attività commerciali. «La riforma del terzo settore sta creando qualche difficoltà di interpretazione normativa ai nostri consulenti — ammette il vicepresidente del comitato Massimo Oss — ma ci incontreremo subito per definire lo statuto della Fondazione e inquadrarlo all’interno della nuova legge».
Si riapriranno, poi, le sottoscrizioni: alle oltre 700 attuali che hanno consentito di raccogliere più di 200.000 euro si dovranno aggiungere quelle necessarie a raggiungere i 400.000 euro entro il 31 dicembre. Il comitato è anche alla ricerca di venti aziende trentine disposte a sottoscrivere un capitale della costituenda Fondazione di 20.000 euro all’anno per tre anni. È necessario individuare, inoltre, il partenariato bancario per l’accompagnamento del progetto, «importante anche per affrontare il passaggio fra il momento del rogito e l’eventuale erogazione dei contributi da parte della Provincia — chiosa Oss — che avverrebbe ad acquisto effettuato».
Da Piazza Dante, infatti, dovrebbero arrivare due milioni di euro, destinati «all’acquisizione e valorizzazione di beni architettonici di notevole interesse culturale» da una deliberazione di giunta dell’ottobre scorso. Il Comune di Pergine sul bilancio 2018 ne ha già stanziati 100.000.
Sommando tutte queste cifre si ottengono 3,7 milioni di euro, ma dal comitato non confermano a quanto ammonti il prezzo di acquisto, attualmente segreto, ma che all’apertura delle trattative si aggirava sui cinque milioni di euro: «In accordo con la famiglia Oss non possiamo rendere pubblici i dettagli dell’operazione» dice Anderle.